Cultura

CENTO SPETTACOLI CON 700 ARTISTI, ROMAEUROPA TORNA NEL SEGNO DEL DIALOGO

Cento spettacoli tra musica, danza teatro, arti digitali e creazione per l’infanzia. Trecento repliche in 20 spazi della Capitale. Settecento artiste e artisti provenienti da tutto il mondo. È il RomaEuropa festival 2024, che dal 4 settembre al 17 novembre offrirà un confronto tra generazioni e pratiche artistiche con l’obiettivo di “rafforzare la centralità dell’essere umano e della cultura che questo produce” in un momento “drammatico che sta scuotendo il mondo”.
Anche stavolta in grado di attirare una rete fittissima di collaborazioni istituzionali e culturali, il Ref promette una inaugurazione senza precedenti al Teatro dell’Opera di Roma.

Sarà infatti il Costanzi a ospitare l’apertura di questa 39esima edizione nel segno della danza internazionale con il Ballet dell’Opéra de Lyon. Sempre nella prima settimana il RomaEuropa procederà con un omaggio a Ryuichi Sakamoto nella Cavea dell’Auditorium parco della musica Ennio Morricone, che vedrà anche il ritorno al festival di Alessandro Baricco, in scena con il ‘Tucidide. Atene contro Melo’ insieme a Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e i 100 Cellos, Stefania Rocca e Valeria Solarino.
Al maestro giapponese Sakamoto sarà dedicata anche la chiusura del Ref2024, il 17 novembre all’Auditorium, con l’esibizione di Alva Noto e Christian Fennesz che presenteranno nuovi brani ispirati alla collaborazione che hanno avuto con Sakamoto.

“La scorsa edizione ha rappresentato l’uscita dalle difficoltà del Covid, una sfida decisamente vinta perché abbiamo registrato una sostanziale tenuta nell’ultimo triennio, con una straordinaria ripresa della scorso anno. Da qui vogliamo ripartire, con l’intenzione di fare anche meglio, proiettati verso il quarantennale. Il nostro obiettivo è indirizzare la nostra azione al consolidamento dello spazio e dei beni della cultura per rendere l’Italia e Roma luogo di dialogo e di confronto”, ha detto Guido Fabiani, presidente della Fondazione RomaEuropa. “Dialogo, confronto e incontro costituiscono la trama del nostro festival e lo rendono possibile. Sono le parole e le azioni concrete che rendono vive le opere degli artisti e che condividiamo con una rete straordinaria di collaborazioni a Roma, in Italia, in Europa e nel mondo, che è quanto di più prezioso abbiamo in questo momento”, ha aggiunto il direttore artistico, Fabrizio Grifasi.

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