Dal Campidoglio

ROMA OSPITERÀ IL FORUM SUI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Il 17 marzo si riunirà per la prima volta il Forum cittadino sui beni confiscati alla criminalità organizzata, istituito con una recente delibera approvata dall’Assemblea capitolina. Ad annunciarlo oggi, nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri che ha spiegato: “Siamo molto contenti di annunciare la convocazione del Forum dei beni confiscati alle mafie, dopo l’importante delibera che ha portato all’istituzione di questo organismo, era stato un nostro impegno in campagna elettorale. Lo abbiamo fatto e ringrazio l’Assemblea capitolina che ci ha permesso di approvare il regolamento in tempi rapidi”.

Il 36 per cento dei beni confiscati alle mafie e 480 su 1.084 comuni assegnatari si trova nelle regioni del centro nord. Sul territorio di Roma a oggi si contano 88 immobili confiscati, 76 dei quali già assegnati a associazioni, Municipi e dipartimenti che ne hanno fatto richiesta. Tuttavia il bando da 250 milioni di euro, previsto dal governo, con risorse a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per il recupero e la valorizzazione dei beni confiscati è stato destinato alle sole regioni del sud. La ripartizione delle risorse del Pnrr per la ristrutturazione dei beni confiscati alle mafie “è stata limitata al Mezzogiorno” e “vorremmo rimediare a questo limite introdotto nella distribuzione dei fondi” per questo “lavoreremo con il governo per mettere a disposizione queste risorse dove ci sono i beni confiscati”, ha detto il sindaco della Capitale. Accanto a questo, dal presidente dell’dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, è arrivato l’invito al governo nazionale a ragionare sulla destinazione del fondo unico di giustizia.

“C’è il fondo unico di giustizia che ha 4 miliardi e 800 mila euro, in quel fondo arriva tutta la liquidità confiscata. Bisognerebbe dedicare una parte di quel fondo ai Comuni per aiutarli nella valorizzazione dei beni confiscati”, ha detto Cioffredi. “Oggi gli unici strumenti per la ristrutturazione di questi beni sono i bilanci e i fondi che possono dare le Regioni. Manca un fondo nazionale per la ristrutturazione e valorizzazione dei beni confiscati – ha aggiunto -. Dei 500 beni che stanno su Roma e stanno in agenzia, una parte sono stati accantonati per essere venduti e per ripianare i crediti, fatti in buona fede, rispetto ad alcune aziende confiscate, di conseguenza alcuni beni di pregio dovranno essere venduti ed è intollerabile. Basterebbe prendere una piccola quota del fondo di giustizia per aiutare chi deve essere rimborsato”, ha sottolineato.

Il Forum cittadino che si riunirà per la prima volta il 17 marzo sarà uno spazio d’incontro e di confronto fra Roma Capitale, la cittadinanza e tutte le reti impegnate a favore della legalità e dell’inclusione, per promuovere la cultura dell’antimafia sul territorio e dare impulso al riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, attraverso un costante processo di consultazione e partecipazione della collettività. “Il Forum per noi è importante perché la confisca dei beni alle mafie è uno straordinario strumento non solo simbolico, di giustizia e restituzione alla collettività di beni che sono stati accumulati con attività illegali, ma è importante anche dal punto di vista concreto”, ha aggiunto Gualtieri.

Alla presentazione, in sala della Protomoteca in Campidoglio, sono intervenuti anche gli assessori capitolini al Patrimonio, Tobia Zevi, e al Decentramento, Andrea Catarci che hanno ascoltato le istanze dei rappresentanti di associazioni e realtà impegnate per la legalità e l’inclusione sociale: una partecipazione ampia, dalla Cgil di Roma a Legacoop sociali, dall’Unione inquilini ad altre associazioni, che ha permesso di fare il punto sulla necessità di accelerare nei procedimenti di recupero dei beni confiscati, soprattutto a seguito dell’acuirsi della crisi a causa delle serrate determinate dalla pandemia.

“Roma è oggettivamente sotto attacco delle mafie. Se guardiamo agli indicatori tipici di questo fenomeno, come il numero dei passaggi societari, osserviamo che la crisi è diventata opportunità per la criminalità di infiltrarsi. Uno strumento come il Forum ci consente di favorire la comunicazione con i territori e le parti sociali e di conoscere le occasioni di maggiore rischio, su cui dobbiamo stare attenti”, ha spiegato l’assessore Zevi. Il recupero dei beni, infine, potrà favorire la realizzazione di presidi sociali e culturali nei quartieri di Roma, a partire da quelli penalizzati sul fronte dei servizi alla cittadinanza. “Questa città vive un letargo di tanti settori difficile da superare sul piano economico e culturale, vogliamo mettere al centro una grande operazione collettiva di recupero dei beni anche con i municipi, che sono i 15 enti di prossimità della Capitale”, ha sottolineato l’assessore Catarci.

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