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ROMA; MORIRE DI SOLITUDINE A 14 ANNI. LA POLITICA RESTI FUORI

Gay


”Gay ed emarginato a 14 anni si uccide gettandosi dal terrazzo” questa notizia rimbalza dalle pagine dei quotidiani ai telegiornali, sempre con il medesimo messaggio neppure vagamente subliminale: omofobia…e a me invece viene in mente sempre la stessa parola: strumentalizzazione.

Un avvenimento così triste, una vita spezzata prima di vivere non può essere ridotta ad un’etichetta buona per rivendicare e rimarcare situazioni da risolvere politicamente.

Anche Papa Francesco ha recentemente affermato”chi sono io per i giudicare i gay..” e dunque in questo caso il problema è altro, è quello della solitudine di un ragazzino spaventato dalla sua sessualità, come spesso accade agli adolescenti oggi che il sesso viene sbandierato e buttato in pasto alla curiosità anche dei più piccoli in tutte le salse,da internet alla tv ai giornali.

Un adolescente alle prese con i primi esperimenti amorosi e con le frustrazioni che inevitabilmente ne derivano, con gli impulsi violenti del desiderio e la difficoltà di incanalarlo, con l’ignoranza dei tanti passaggi che portano all’età adulta ed alla maturazione, anche sessuale.

L’omosessualità è stata tolta dal novero dei disturbi del comportamento dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM IV proprio, perché ritenuta una condizione esistenziale con contenuti di affettività, progettualità e relazione propri e per porre fine alla criminalizzazione di quella condizione che comunque continua a suscitare nel nostro Paese un atteggiamento discriminatorio che porta a sensi di colpa e bassa autostima nei soggetti ,specie se adolescenti e non sicuri della propria identità di genere.

Allora parliamo della solitudine in cui facciamo crescere i ragazzi, della loro impossibilità di avere riscontro con persone più grandi ed esperte rispetto a tematiche che pensano di conoscere attraverso i racconti dei compagni più grandi, ma che in realtà sono soltanto infarciture di luoghi comuni e sentito dire.

Parliamo delle famiglie in difficoltà economica occupate a mettere insieme il pranzo con la cena, che tempo e voglia non hanno di seguire quei figli di cui certo non possono non notare i cambiamenti, le ombrosità, i momenti depressivi.

Parliamo di quanto poco e niente lo Stato faccia per ovviare a tutto questo ed è dunque giusto parlare di “omicidio sociale”, perché tale è, e non bastano decreti e decretini sulla discriminazione di genere: ci vuole impegno e messa in atto di mezzi e persone per combattere queste tragedie che non sono di oggi agosto 2013, ma di anni di difficoltà sempre crescenti, di crisi dell’istituzione familiare, di valori finiti nel nulla in nome di una pretestuosa autodeterminazione.

E non offendiamo la memoria di un ragazzino trinciando giudizi che servono soltanto a sbandierare obiettivi politici: sono e rimangono due cose separate i diritti della popolazione gay e l’aiuto agli adolescenti , quali che siano o saranno le loro scelte sessuali…e tutto questo senza bisogno di scomodare Sigmund Freud, perchè ora il problema non è più quello della madre dominante e del padre periferico, ma quello dell’assenza della famiglia che dovrebbe accompagnare un figlio nell’accesso alla vita reale anche sessuale, senza preconcetti e tabù ma con competenza e conoscenza.

Ed è lo Stato che deve provvedere a sostenere la famiglia, è lo Stato che deve fare in modo che i suoi giovani divengano adulti consapevoli e non sofferenti, liberi da pregiudizi sterili e dalla gretta ignoranza, perchè l’ignoranza uccide.

Comodo,troppo comodo dare la colpa ai compagni e ai social network: certo, questa è stata la dinamica,la punta dell’icerberg …ma chi ha fornito la pistola per sparare? Censuriamo gli insulti ai politici ma non ci preoccupiamo di stabilire regole di utilizzo di internet; critichiamo la cattiveria ed il cinismo degli adolescenti ma non facciamo che fornire loro modelli di facili guadagni, lusso e perfezione estetica in un Paese che mostra ormai la corda.

La cosa più triste è che la memoria di questo adolescente si perderà tra pochi giorni ,come quella degli altri che lo hanno preceduto nei mesi passati, senza che si muova una foglia….ma si sa è agosto,tempo di vacanza!

Daniela Pieri

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