ROMA È LA CAPITALE DEI FEMMINICIDI, IL CAMPIDOGLIO SI ILLUMINA DI ROSSO

Il report prodotto dal dipartimento Pari opportunità del Comune di Roma riferisce che da gennaio a settembre 2021 i centri antiviolenza comunali hanno accolto più di 2000 donne vittime di violenza. I dati elaborati dalla Uil del Lazio fotografano che su tutto il territorio regionale il numero delle donne uccise è raddoppiato rispetto al 2020. Roma con i suoi 14 casi di femminicidio è la città italiana con il maggior numero di vittime, seguita da Milano che conta 8 casi nel 2021 contro i 4 del 2020.
In occasione della 22esima giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne sono diverse le iniziative messe in campo dal Campidoglio. Simbolicamente Palazzo Senatorio al calar del sole si illuminerà di rosso. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, stamane ha promesso un rafforzamento dei Centri antiviolenza della Capitale e sostegno agli strumenti per il reinserimento lavorativo delle vittime. “La violenza sulle donne è un fenomeno drammatico che non è degno di un Paese civile”, ha detto Gualtieri, e contrastarla “deve essere una priorità delle istituzioni e della società” dal momento che “la violenza di genere e sulle donne è segno di un profondo problema sociale e culturale della nostra società e che va affrontato in modo organico”.
In Assemblea capitolina i consiglieri della maggioranza di centrosinistra, invece, hanno indossato una mascherina con sopra la scritta in rosso “Stop alla violenza sulle donne”. Una scelta “che va a sostegno della mozione presentata oggi all’unanimità”, ha spiegato la capogruppo del Pd, Valeria Baglio. Il consiglio comunale, alla presenza del sindaco, infatti ha approvato la mozione di cui è prima firmataria la presidente della commissione Pari opportunità, consigliera di Sinistra civica ecologista (Sce), Michela Cicculli. L’atto impegna il primo cittadino e la giunta a “promuovere con efficacia e rapidità” interventi volti al “sostegno dei percorsi di autonomia economica” e alla “apertura di luoghi di accoglienza a disposizione dei centri antiviolenza” ma anche a “favorire la costruzione di un dialogo” tra tutti gli attori istituzionali chiamati in causa nella lotta alla violenza di genere per rendere “più fitta la rete di collaborazione con i centri antiviolenza, comunali e non, per la piena applicazione della convenzione di Istanbul”.
“Oggi non è la giornata delle parole e del ricordo delle donne uccise, ma dell’impegno che ci prendiamo al fianco delle donne vive che sono oggi in situazioni di violenza e che abbiamo, noi prima di tutti, il dovere di sostenere”, ha detto Cicculli, che ha anche auspicato che “le panchine rosse che si diffondono in città siano luoghi concreti di incontro e di sensibilizzazione, così come dovrebbero esserlo le scuole dove crescere ragazze e ragazzi consapevoli che l’amore non è controllo, isolamento e gelosia. Affinché i luoghi dove sono state uccise la giovane Sara a Magliana, Nicole al Collatino diventino luogo di memoria civile comune oltre che di ricordo privato di chi resta; figlie, genitori, sorelle, amici”.