RICORSO DI 200 DOCENTI ESCLUSI DAL CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
“Trasparenza, equità di trattamento e rispetto dei principi costituzionali a giudizio, nell’interesse autentico del Paese”. E’ quanto chiedono in una lettera inviata al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca circa duecento docenti che hanno fatto ricorso per presunte irregolarità dopo essere stati esclusi, dopo le preselezioni, all’accesso al concorso per dirigenti scolastici.
“Dobbiamo – scrivono i ricorrenti che parlano di “una selezione opaca e irregolare” – essere certi di essere stati trattati allo stesso modo”. Per questo, “i concorrenti esclusi alle prove scritte o agli orali, come pure i concorrenti che sono finalmente approdati con successo al termine della procedura concorsuale, tutti noi dovremmo richiedere, alla luce di quanto accaduto, una verifica sul corretto e legittimo espletamento del concorso, che assicuri il diritto soggettivo di ciascun partecipante e contestualmente tuteli il supremo interesse della collettività, quello di avere, in ruoli così importanti e di prestigio, i dirigenti più preparati”.
“Noi ricorrenti abbiamo evidenziato molteplici anomalie e irregolarità e, secondo nostro diritto, abbiamo chiesto agli organi competenti di chiarire quanto riscontrato: dimissioni di commissari, scadenze disattese, fughe di notizie, proroghe strategiche, “ripescaggi” anomali, correzioni frettolose e disomogenee. A questo punto attendiamo gli esiti delle decisioni giudiziarie”. “Tuttavia, a chi ha gestito la conduzione del concorso chiediamo che mai più accada quanto è accaduto, che si rispettino tempi e modalità chiare, egualitarie e in armonia con le responsabilità richieste”. La parola ora spetta al Tar di Roma il cui pronunciamento è atteso per il 2 luglio.