OLTRE 75 PERSONE EX BAOBAB ACCOLTE DAL CAMPIDOGLIO
“Grazie al lavoro prodotto da Roma Capitale soltanto nell’ultima settimana sono state accolte 75 persone presenti nell’insediamento dietro la stazione Tiburtina. Si tratta di un lavoro articolato e quotidiano, iniziato nel febbraio 2017: la Sala Operativa Sociale (Sos) ha assicurato in modo permanente un infopoint itinerante, composto da operatori sociali e da mediatori culturali che hanno interloquito quotidianamente con le persone per quasi due anni”. Così il Campidoglio in una nota in merito allo sgombero dell’ex Baobab.
“A partire da febbraio 2017 sono stati effettuati oltre 800 colloqui che hanno determinato la presa in carico di 165 persone. I colloqui stanno proseguendo anche oggi: la Sos sta proponendo una soluzione per l’accoglienza a tutte le persone presenti nell’area”. prosegue il Campidoglio.
“Mi sono recata più volte presso l’insediamento, l’ultima il 2 novembre, per osservare in prima persona la situazione sul luogo, le condizioni in cui vivono le persone e il lavoro degli operatori che assicurano un supporto ai presenti e formulano proposte di accoglienza. La scorsa settimana abbiamo intensificato la presenza degli operatori sociali e abbiamo incontrato le associazioni presso il Dipartimento Politiche Sociali, con l’obiettivo di organizzare nel dettaglio l’accoglienza”, spiega l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre.
“Ci auguriamo che tutti collaborino, per portare a compimento un lavoro che si sviluppa ormai da quasi due anni, con il coinvolgimento del secondo e quarto Municipio, ascoltando i comitati di quartiere della zona. La sinergia tra pubblico e privato sociale rappresenta un valore aggiunto per tutta la città e costituisce una forte garanzia per la tutela dei diritti umani. Rinnovo l’appello ad accettare le proposte che gli operatori stanno continuando a formulare anche nella giornata di oggi: il circuito di accoglienza di Roma Capitale è l’inizio di un percorso che consente l’affrancamento dalla condizione di fragilità e il raggiungimento dell’autonomia”, conclude.