Dal Campidoglio

NUOVO REGOLAMENTO PER LE BOTTICELLE: SOLO NEI PARCHI E STOP NELLE ORE PIÙ CALDE

L’Assemblea capitolina ha approvato con 32 voti favorevoli del M5s e del Pd, e un contrario, il regolamento per la gestione del servizio delle botticelle. Il regolamento, in prima analisi, ferma il rilascio di nuove licenze per il trasporto pubblico a trazione animale, sposta le botticelle esclusivamente in parchi pubblici e aree verdi della Capitale e ne vieta la circolazione, a tutela del benessere dei cavalli, dalle 12 alle 17:30 nel periodo dal primo luglio al 30 agosto di ogni anno.

Tra le altre indicazioni il regolamento chiede agli operatori di esporre in modo visibile le tariffe e determina che ciascuna corsa abbia una durata non superiore ai 45 minuti totali. I cavalli, che potranno essere di razza da tiro, lipizzani o maremmani, inoltre non potranno essere utilizzati per oltre sette ore giornaliere compreso il tempo delle pause di ristoro. Infine il regolamento apre alla possibilità di convertire, su richiesta dell’operatore, la licenza e quindi di passare dalla botticella al taxi. 

Il regolamento “è frutto di un lavoro che ha visto coinvolte molte associazioni – ha detto il presidente M5s della commissione Ambiente di Roma, Daniele Diaco, nel presentare l’atto all’Assemblea capitolina -. Il programma del M5s chiedeva di abolire questo servizio, ma quel punto non poteva essere attuato” per l’assenza di una norma nazionale. “Questa amministrazione – ha aggiunto Diaco – non poteva vietare il servizio e quindi ha individuato una soluzione alternativa: spostiamo il servizio a trazione animale nei parchi e nelle ville storiche, in linea con una norma nazionale che stabilisce che i Comuni possono decidere dove svolgere questo servizio. Si tratta comunque di un servizio anacronistico, nato nell’Ottocento. Oggi va considerata la pavimentazione delle aree urbane e le polveri sottili, i cambiamenti climatici e l’inquinamento acustico: sono fattori che mettono l’animale sotto stress e sotto sforzo. Questo provvedimento – ha concluso Diaco – si poteva fare negli anni addietro ma non è stato fatto”.

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