Religioni

GUERRA MEDIO ORIENTE, CARITAS GERUSALEMME RIPRENDE LE SUE ATTIVITÀ

Nonostante il disastro in corso, l’azione sul campo non si è mai fermata. Dopo una sospensione temporanea causata dall’escalation Israele-Iran, Caritas Gerusalemme -sostenuta dalla rete Caritas internazionale– ha ripreso le sue attività. Dieci unità mediche mobili sono oggi operative nella Striscia: cinque a Gaza, una a Nuseirat, due a Deir al Balah, due a Khan Younis. A queste si aggiunge un presidio fisso su Al-Rashid Street, la principale arteria di sfollamento a piedi tra nord e sud, e la clinica ospedaliera di Caritas a Gaza City. Presto entrerà in servizio anche un’ambulanza speciale ricavata dalla papamobile usata da Papa Francesco a Betlemme, adattata da Caritas Svezia. L’impegno non è solo medico. Crescono i programmi di supporto psicosociale e le attività terapeutiche per bambini traumatizzati. Il programma di protesi per mutilati è invece sospeso per l’impossibilità di far arrivare i materiali. In parallelo, Caritas distribuisce sussidi monetari sicuri per l’acquisto di beni essenziali e forma nuovi operatori sanitari locali. “Anche i nostri collaboratori soffrono la fame mentre cercano di aiutare gli altri”, ha detto Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme. “Riceviamo ordini di evacuazione ogni giorno, dobbiamo chiudere i presidi e spostarci continuamente. Ma non ci fermiamo”. La rete Caritas ha rilanciato la petizione #CeaseFireNow per un cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari. Firmata da centinaia di migliaia di cittadini nel mondo, è l’ultimo grido inascoltato di una popolazione allo stremo.

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