Giovani e Scuola

CORTEO DEGLI STUDENTI A ROMA: “DI SCUOLA NON SI PUÒ MORIRE”

“Di scuola non si può morire. È tempo di riscatto”. Raccolti dietro lo striscione dell’organizzazione studentesca “Lupa” è partito da piazza Vittorio Emanuele, a Roma, il corteo dei giovani che sono scesi in piazza oggi nella Capitale e in altre 40 città italiane per ricordare Giuseppe e Lorenzo, i due studenti morti mentre stavano svolgendo dei progetti di stage. Chiedono l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, più fondi per l’edilizia scolastica e le dimissioni del ministro dell’Istruzione Bianchi e della ministra dell’Interno Lamorgese, accusati di non ascoltare la voce degli studenti e di reprimere le manifestazioni studentesche. Presenti in piazza anche le forze dell’ordine, ma per il momento non ci sono state tensioni tra studenti e polizia.

“L’alternanza non la vogliamo” hanno urlato i ragazzi dai megafoni. Questo è il quarto venerdì di mobilitazioni studentesche, che dalle occupazioni di questo autunno sono aumentate fino a coinvolgere centinaia di giovani, soprattutto a Roma. “Giuseppe è vivo e lotta insieme a noi. Le nostre idee non moriranno mai- ha urlato Tommaso, della Lupa- siamo arrabbiati fino al collo. A 16 anni non si può morire di lavoro”.

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