CARDINALE BAGNASCO: IMMIGRAZIONE CHIEDE RISPOSTA MONDIALE. L’IMPEGNO DELLE DIOCESI ITALIANE
“Ho fatto riferimento all’Onu, il massimo organismo di incontro politico-economico – spiega al Corriere della sera il card. Bagnasco in tema di immigrazione -,non per depistare l’attenzione verso responsabili lontani e indistinti, ma perché il fenomeno con cui siamo chiamati a confrontarci è mondiale: è come se il Sud del pianeta, costretto da circostanze ormai insopportabili, vedesse l’Occidente come l’unica sponda rimasta”.
“E la tragedia di gente che muore dentro a una stiva, in una valigia, cacciata in mare è talmente grave e complessa che non può essere risolta né da un singolo Paese e neppure dall’Europa che, comunque, deve fare molto di più. La sede è a livello mondiale, perché si tratta di accogliere e anche di dare possibilità di futuro, tenendo conto dei contesti. Nel contempo, è urgente da una parte aiutare i Paesi di provenienza e, dall’altra, perseguire con rigore scafisti e altri oscuri decisori che speculano sulla pelle dei disperati”. Il presidente della Cei esprime apprezzamento per il “notevole impegno delle prefetture”.
“Qui si inserisce l’impegno della Chiesa”, aggiunge citando l’esempio di Genova di cui è arcivescovo, che ha “quaranta centri di ascolto parrocchiali aperti indistintamente” a tutti, e attualmente ospita 400 immigrati. “Un’esperienza comune pressoché in tutte le diocesi – assicura -, grazie a quel cuore misericordioso delle nostre comunità, tanto sollecitato da papa Francesco”. agensir