Fatti di Roma

ACCORDO TRA REGIONE E SINDACATI SUL COMMERCIO

È stato siglato l’accordo tra la Regione Lazio e i sindacati Filcams-Cgil Roma Lazio, Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Tucs Roma e Lazio per i lavoratori del settore commercio.

Se il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri non lo prevedesse, la Regione Lazio si è impegnata a emanare un’ordinanza per ridurre l’orario di apertura dei supermercati. “Si è tenuta ieri sera la videoconferenza di aggiornamento del confronto con la Regione Lazio e le associazioni datoriali convocato, in riscontro alle comunicazioni di Filcams – Fisascat – Uiltucs Roma e Lazio, per affrontare le criticità connesse alle condizioni di sicurezza e di lavoro degli addetti del commercio nel Lazio. Alla riunione, coordinata dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, hanno partecipato l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e l’assessore Sviluppo economico, commercio e attività produttive Paolo Orneli”, si legge nella nota dei sindacati. Erano presenti inoltre i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio e i rappresentanti di Lega Coop, Confcommercio e Federdistribuzione per le associazioni datoriali.

La Regione Lazio, si legge nella nota dei sindacati, ha preso atto della “necessità di evitare il rischio di un ‘collasso’ del sistema della distribuzione sul territorio e di garantire, da un lato, la continuità del servizio e, dall’altro, le necessarie misure di protezione e sicurezza delle condizioni di lavoro dei circa 300mila addetti del settore nel Lazio. Nello specifico, ha affermato di voler accogliere e di condividere la nostra richiesta di riduzione dell’orario giornaliero di servizio/apertura, dichiarandosi disponibile ad intervenire anche in materia di lavoro domenicale e sollecitando le associazioni datoriali – sempre nell’ambito della revisione degli orari di apertura – ad attivare il servizio ‘ordina e ritira’ e ad implementare servizi di consegna gratuita della spesa a domicilio utili per la tutela delle categorie più fragili (anziani e persone immunodepresse che devono assolutamente evitare di uscire di casa, anche per la spesa) e per ridurre i flussi di clienti nelle strutture di vendita”.

In particolare, la Regione ha affermato la necessità di una verifica del testo ufficiale del Dpcm in corso di pubblicazione che potrebbe prevedere limitazioni degli orari di apertura per tutto il territorio nazionale impegnandosi da subito, “nell’ipotesi in cui il Dpcm non contenesse misure specifiche e di maggior tutela in questo senso ad emanare, oggi 17 marzo, un’ordinanza ad hoc che entrerebbe in vigore il 18 marzo – connessa all’emergenza in corso e che si inserirà nel solco delle altre recentemente disposte per contenere e contrastare la diffusione del Covid-19 – che prevederà: dal lunedì al sabato la chiusura obbligatoria di tutte le attività di vendita di generi alimentari (e contestuale fine del servizio per tutti i lavoratori diretti e indiretti) entro le ore 19; la domenica la chiusura obbligatoria di tutte le attività di vendita di generi alimentari (e contestuale fine del servizio per tutti i lavoratori diretti e indiretti) entro le ore 15”.

Nel corso del confronto, le associazioni datoriali, in particolar modo Federdistribuzione, hanno espresso le loro riserve rispetto all’ipotesi di chiusura anticipata nella giornata di domenica, mentre i sindacati hanno “ricordato la ratio e le ragioni che unitariamente e a tutti i livelli – a partire dalle comunicazioni inviate al presidente del Consiglio dei ministri dalle Federazioni nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs – ci avevano spinto a chiedere il contenimento degli orari di apertura e la chiusura domenicale. Per questa ragione, pur considerando non pienamente sufficiente l’intervento sulle aperture domenicali – per il quale riteniamo si debba necessariamente trovare una diversa soluzione nel confronto con il governo – abbiamo dichiarato sincero apprezzamento per la scelta di un’assunzione diretta di responsabilità da parte della Regione Lazio, che ha comunque dimostrato di voler compiere un passo importante che va nella giusta direzione. In considerazione dell’esito del confronto con l’amministrazione regionale è revocato lo sciopero proclamato il 14 marzo 2020 – concludono i sindacati -. Sarà nostro impegno quotidiano continuare a rappresentare i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore a tutela dei quali, stasera abbiamo registrato un primo parziale importante risultato”.

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