Religioni

VATICANO, IL PAPA FACILITA IL PROCESSO A CARDINALI E VESCOVI SOTTO ACCUSA

Con un nuovo “motu proprio”, papa Francesco ha modificato l’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano, facilitando il processo per cardinali e vescovi accusati di reati che verranno giudicati dal Tribunale dello Stato della città del Vaticano e non più dalla Corte di cassazione presieduta da un porporato.

Nel “moto proprio” pubblicato ieri, non cambia invece la necessità dell’autorizzazione previa del Pontefice per portare cardinali e vescovi a processo. La modifica della legislazione, che abolisce l’articolo 24 dell’ordinamento giudiziario del Vaticano, giunge dopo l’intervento pronunciato dal Papa all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Vaticano, il 27 marzo scorso.

Nel “motu proprio”, il Pontefice richiama la “prioritaria esigenza, che – anche mediante opportune modifiche normative – nel sistema processuale vigente emerga la eguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non più consoni alle responsabilità che a ciascuno competono nella aedificatio Ecclesiae”.

Cardinali e vescovi rinviati a giudizio per reati penali comuni (non legati alla violazione di leggi ecclesiastiche regolate dal Diritto canonico) saranno pertanto giudicati al pari di tutti dallo stesso Tribunale vaticano, secondo i tre gradi di giudizio.

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