VATICANO; CONCLUSA ASSEMBLEA PLENARIA “CULTURE FEMMINILI: UGUAGLIANZA E DIFFERENZE”
Si è conclusa oggi l’Assemblea Plenaria organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura titolata “Le culture femminili: uguaglianza e differenza”, tre giorni nei quali si sono discussi gli “sguardi femminili” sul mondo, per individuare possibili percorsi pastorali atti a cogliere le specificità femminili su temi quali ruolo, dignità, uguaglianza, libertà, violenza, politica, potere e rimettere in discussione la sterile divisione tra maschile e femminile alla luce di una nuova realtà.
“L’intenzione è quella di costituire una consulta femminile permanente per il Dicastero” ha detto il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che si è avvalso della collaborazione di 15 donne affermate in campi differenti di arte, cultura e sport per elaborare i temi affrontati.
I lavori sono stati aperti dal Cardinal Ravasi e dalla dott.ssa Annamaria Tarantola presidente Rai nella cornice del teatro Argentina, con 50 minuti di testimonianze in sala, immagini e letture legate da un fil rouge musicale in continuità con il discorso già aperto sui social media dall’ l’hashtag lifeofwomen che ha avuto come testimonial l’attrice Nancy Brilli.
Quattro le aree tematiche affrontate: alla ricerca di un equilibrio tra i sessi, la generatività come codice simbolico, il corpo femminile tra cultura e biologia, le donne e la religione.
Non si è parlato di cancellare le differenze, bensì di valorizzare le differenze tra uomo e donna: parità come uguaglianza nella diversità, non adeguamento a modelli maschili.
Si è trattata la generatività nei suoi quattro momenti di desiderare, mettere al mondo, prendersi cura e infine lasciar andare non solo in termini di “far nascere un altro essere umano” ma nel senso più ampio di dar vita ad uno sviluppo integrale dell’uomo orientato al bene comune …e “dare la vita” è proprio peculiarità della donna.
Il corpo femminile è stato anche al centro di un dibattito sulla chirurgia estetica e sulla ricerca di modelli estetici omologati, nonché sull’uso indiscriminato della figura femminile nella pubblicità . E ancora si è riflettuto sul corpo delle donne oggetto di violenza e di schiavitù sessuale, di sottomissione e soprusi fisici e psichici.
Infine se le donne, come ha affermato Papa Francesco, hanno un ruolo centrale nel Cristianesimo, quali spazi aprire loro nella Chiesa perché possano offrire il loro contributo specifico in integrazione e completamento a quello maschile?
La risposta, che è anche un auspicio, del card. Ravasi è stata “ I Vangeli sono affollati di donne e Gesù ne ha incontrate di ogni tipo, dunque mi auguro che l’orizzonte femminile si allarghi sempre di più nell’orizzonte della Chiesa .”
Il titolare del Dicastero ha concluso con la frase dello scrittore J.Conrad “Essere donna è terribilmente difficile perché consiste principalmente nell’avere a che fare con gli uomini”: una nuova stagione dunque nella vita della Chiesa di Papa Francesco, nella quale due mondi storicamente lontani finalmente dialogano e collaborano per il bene comune.
Daniela Pieri