Religioni

UN VOLUME PER RILEGGERE I CAPISALDI DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI

Nel centenario della nascita di Chiara Lubich (1920-2008), fondatrice del Movimento dei Focolari, Maria Voce, giunta al dodicesimo e ultimo anno di Presidenza, raccoglie in un nuovo volume, “Luce che avvolge il mondo. Riflessioni sulla spiritualità di Chiara Lubich”, in libreria dal 6 agosto per Città Nuova, le sue riflessioni, elaborate sin dalla sua elezione nel 2008, sulla spiritualità dell’unità nei suoi punti fondamentali.

Dodici discorsi rivolti ai membri dei Focolari in varie occasioni sui dodici capisaldi (Dio Amore, la Volontà di Dio, la Parola, il fratello, l’amore reciproco, l’Eucarestia, l’Unità, Gesù Abbandonato, Maria, lo Spirito Santo, Gesù in mezzo). Con quale spirito? Quello dell’attualizzazione, come spiega Jesus Moran, co-presidente, nell’introduzione: “Maria Voce non ripete in questi suoi temi quelli fatti da Chiara in passato, ma li attualizza (e ciò risulta molto evidente nei titoli scelti). Attualizzare, in questo contesto, non ha un’accezione cronologica come in ambito giornalistico (le notizie di attualità), ma epistemologica, legata, pertanto, a un intento conoscitivo”.

“Ciò vuol dire – aggiunge Moran – che Maria Voce ci dona una sua ricomprensione dei punti della spiritualità dell’unità attingendo direttamente alla fonte dell’ispirazione di Chiara Lubich ma sottolineandone ulteriori significati e facendo risuonare tonalità finora inespresse, anche sollecitata dalle domande che i membri del Movimento dei Focolari sempre più si pongono a contatto con le vicissitudini della storia presente della Chiesa e dell’umanità”.

La prefazione del volume è di Andrea Riccardi, fondatore della comunità  di Sant’Egidio, secondo cui “Maria non ha voluto ripetere, ma rileggere. Ha riletto il messaggio e il carisma di Chiara in una Chiesa e in un mondo che sono cambiati. Perché i movimenti spirituali crescono nella tensione profonda tra la fedeltà alle origini e al carisma da una parte ma, dall’altra, nell’esplorazione della vita e della storia di domani […] un esempio singolare ed egregio di quella fedeltà creativa che viene richiesta ai seguaci – specie se dirigenti – dei fondatori e delle fondatrici”.

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