UN PARCHEGGIO SUL CAMPO GIOCHI DEI BAMBINI ALLA GIUSTINIANA
Sono preoccupati i genitori dei 500 bambini che frequentano la scuola elementare dell’Istituto comprensivo statale (Ics) La Giustiniana di Roma. Un progetto elaborato dal Municipio XV prevede la realizzazione di un parcheggio nella zona che comporterà l’eliminazione dell’attuale campo sportivo in uso alla scuola. È vero che da anni le famiglie chiedono di rivedere le modalità di accesso all’edificio scolastico. L’ingresso, infatti, cade su una strada molto stretta e che non permette agli accompagnatori la tradizionale fermata per far scendere i figli e tenerli d’occhio fino a quando non sono dentro alla scuola. I genitori in questi anni si sono organizzati con dei “piedi bus”: due punti di raccolta a nord e a sud dell’istituto dove ogni mattina alcuni adulti prendono i piccoli e, in fila indiana e a gruppi di venti, li portano fin dentro la scuola. Nel frattempo le famiglie si sono battute anche perché si rivedessero le modalità d’ingresso e “fino al 5 marzo scorso” hanno ribadito la loro contrarietà a cancellare il campo sportivo. Tuttavia “a luglio ci siamo trovati con un progetto già pronto da parte del Municipio XV e che prevede di creare un’area di sosta pubblica unendo l’attuale parcheggio destinato agli insegnanti e il campo da gioco che verrebbe così cancellato” spiega ad “Agenzia Nova” Andrea Lautizi, rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto della scuola e componente dell’associazione Amici dell’Ics La Giustiniana.
“In un momento segnato dall’incertezza nella riorganizzazione degli spazi, in vista del rientro a scuola post Covid, ci sembra poco opportuno sottrarre uno spazio esterno alla scuola – prosegue Lautizi -. Inoltre ci hanno spiegato dal Municipio XV che il parcheggio sarà a servizio dell’utenza scolastica ma siccome è pubblico, quindi aperto a chiunque, crediamo che non sarà a servizio della scuola ma più dei residenti e semmai degli insegnanti se troveranno posto”. Adesso la speranza dei genitori è “che il progetto possa essere almeno posticipato – conclude Lautizi – perché visto il momento ci sembra ancor meno opportuno togliere uno spazio alla scuola, che se anche non potrà essere usato per le lezioni almeno è un’area di sfogo all’aria aperta”.