TREMANO I RISTORATORI ROMANI, PERDITE STIMATE PER MILIONI DI EURO

L’effetto dell’ultimo Dpcm del governo che, a contrasto dell’emergenza Covid, stabilisce alle 24 l’orario di chiusura per bar, ristoranti e locali e dalle 21 impone il divieto di consumare in piedi, fa tremare gli impreditori romani che chiedono al Campidoglio di aprire la Zona a traffico limitato.
Le stime sulle perdite previste, con l’applicazione delle nuove norme, sono drammatiche. Secondo Luciano Sbraga, direttore della Fipe Confcommercio di Roma “una stima molto cautelativa, poiché non è facile capire l’impatto delle nuove misure costerà ai pubblici esercizi romani almeno 30 milioni complessivi in 30 giorni. Stimiamo perdite di circa un milione al giorno”.
Da qui alla fine dell’anno, secondo Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti di Roma e del Lazio, su tutto il territorio regionale andranno in fumo almeno 150 milioni di euro. “A lungo raggio, da qui a fine anno – ha detto in un’intervista ad “Agenzia Nova” – prevediamo perdite di almeno 150 milioni di euro a livello regionale. I più penalizzati sono i locali notturni e di intrattenimento serale e che finora rispettavano il distanziamento”.
A rischio, per Pica, ci sono “circa 50 mila dipendenti che si ritroveranno senza lavoro in pochi mesi”. E per quanto riguarda gelaterie, pasticcerie e altre attività di ristorazione che non hanno disponibilità di posti a sedere, dentro o fuori dal locale, “prevediamo un calo sul fatturato almeno del 40 o 50 per cento. Dall’inizio dell’emergenza Covid ci sono attività che hanno già perso l’80 per cento del fatturato annuo”, chiarisce il presidente di Confartigianato Roma, Andrea Rotondo.
Le associazioni di categoria su Roma sono tutte d’accordo alla necessità di riaprire i varchi Ztl del centro storico e del Tridente. “La sindaca di Roma Virginia Raggi apra la Zona a traffico limitato del centro storico. Ascolti la nostra proposta: abbiamo chiesto di aprire la Ztl dalle 12 nei giorni feriali, e tutto il giorno il sabato e la domenica”, sottolinea il presidente della Fiepet Confesercenti di Roma e del Lazio. “Sarebbe una misura auspicabile, tra l’altro condivisa con tutte le associazioni di categoria – precisa Rotondo di Confartigianato -, al centro storico di Roma ci sono anche tante botteghe artigianali che rischiano di scomparire”.