TRA REALTÀ E SIMULAZIONE, AL VIA “ROME VIDEO GAME LAB”
L’adrenalina di guidare, quasi per davvero, le Frecce Tricolori con l’Aeronautica militare o l’occasione unica di testare per primi i prodotti di 25 studi, inglesi e italiani, ancora non usciti sul mercato. E poi i laboratori e i talk, per capire, ad esempio, le istruzioni contenute nel Dna con il Cnr o, in occasione del Giorno della Memoria, rivivere con Rai Cinema una delle marce dei campi di concentramento verso la Germania con Tales of the march. E poi l’intelligenza artificiale in tutti i suoi universi, fumetti, cinema, calcio virtuale, retrogaming, blockchain e metaverso, fino alla grande festa dei Cosplay, con le armature giganti di Wasama. Torna, per la sesta edizione, Rome Video Game Lab, il festival italiano del videogioco prodotto da Cinecittà e, da quest’anno, da Fondazione Musica per Roma, che dal 25 al 28 gennaio riempirà l’Auditorium Parco della Musica di talk, spettacoli, workshop, showcase e incontri business con un programma dedicato a Realtà e simulazione.
“Fin dalla prima edizione Cinecittà – spiega l’Ad Nicola Maccanico – ha promosso questo Festival perché è capace di unire le arti visive all’innovazione tecnologica e digitale. C’è un tema industriale – prosegue – perché l’audiovisivo è rimasto l’industria di questa città. E il festival alimenta la relazione con il mondo del videogioco con formazione, capacità di coinvolgere il pubblico e attirando le nuove generazione”, “un tesoro che non va disperso ma coltivato. Guardare ai giovani culturalmente è credere nel futuro della nostra città e del nostro paese”.
La collaborazione con Fondazione Musica per Roma, poi, non è solo logistica, ma arricchisce il programma di appuntamenti, dal seminario Designing music for games al concerto della Jazz Campus Orchestra, formata da ragazzi tra i 7 e i 14 anni, con un repertorio di colonne sonore di videogiochi. “È una straordinaria occasione – aggiunge Daniele Pitteri, Ad di Fondazione Musica per Roma – per approcciare una serie di tematiche a noi care come la musica in relazione ad altre forme espressive, la creatività femminile, la scienza e la tecnologia da un punto di vista differente”. Inoltre, “per noi che abbiamo investito moltissimo sul cambiamento del pubblico, portando in Auditorium fasce under 20 che prima non erano mai venute, il festival è un ulteriore momento per costruire un rapporto con i ragazzi e far conoscere questo come un luogo dove accadono delle cose”.
A raccontare l’importanza del settore videogaming in Italia sono anche i numeri, ricorda la direttrice editoriale del festival Giovanna Marinelli: “2,2 miliardi di fatturato nel 2022”. Ed è in forte crescita ed espansione. Sono infatti “160 gli studi di sviluppo con 2.400 addetti, ovvero +50% sul 2021, l’80% dei quali sotto i 36 anni. Il fatturato stimato è di 130/150 milioni di euro, +30% rispetto all’anno precedente”.
Dall’altra parte della consolle, invece, in Italia siamo “14,2 milioni di giocatori, pari al 32% della popolazione tra i 16 e i 64 anni”. Chi gioca “ha un’età media di 30 anni e le donne rappresentano il 42% del pubblico. Con il supporto di Ice Agenzia – aggiunge Marinelli – il festival amplia le opportunità con incontri B2B con buyer in arrivo da tutto il mondo, Giappone e Usa compresi”.
Il Rome Video Game Lab, commenta l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato, “è un appuntamento che diminuisce il gap generazionale, in una città dove tanti ragazzi se ne vanno”. Oggi “rientra nel calendario dei grandi eventi della città, che stanno stimolando il turismo a Roma. Non a caso, lo scorso anno abbiamo avuto 47 milioni di presenze e 4,2 milioni di biglietti venduti per la stagione concertistica. Nel 2019 erano 800mila e Milano ci batteva da 11 anni”.