Angolo della Salute

SULL’OLIO DI PALMA SOLO STRUMENTALIZZAZIONI, APPELLO AL MINISTRO GALLETTI

OLIO


“Basta con le guerre commerciali e le strumentalizzazioni”. In vista dell’avvio del G7 dell’Ambiente a Bologna, l’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile rinnova l’invito al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a firmare la Dichiarazione di Amsterdam che impegna i Paesi a promuovere iniziative volte ad assicurare l’impiego di olio di palma 100% sostenibile entro il 2020, così come già fatto dai Governi di 7 Paesi.

Il Parlamento Europeo ha infatti esortato i Paesi comunitari ad aderire alla Dichiarazione di Amsterdam per promuovere l’olio di palma sostenibile: 7 Paesi l’hanno firmata, ma l’Italia manca all’appello. Per l’Unione, in questi ultimi anni, l’olio di palma è stato oggetto di continui attacchi commerciali e mediatici, “una violenta campagna di demonizzazione che non è giustificata né da un punto di vista ambientale né da quello della salute e che ha avuto come conseguenza l’aumento di prodotti ’senza olio di palma’”.

Un claim, secondo Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, “che ha causato distorsioni sul mercato e confusione tra i consumatori, poiché non sempre è garanzia di migliore qualità dei prodotti in termini nutrizionali o ambientali, come evidenziato dal recente studio di Campagne Liberali’.

Secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1, nel 2016 il mercato dei prodotti ’senza olio di palma’ è cresciuto del 13,5% rispetto all’anno precedente. Ma, secondo uno studio comparativo condotto da Campagne Liberali sulle etichette di 25 diverse tipologie di prodotto, in molti casi l’assenza di olio di palma e la conseguente riformulazione dei prodotti non corrisponde a un minor apporto di grassi totali e saturi rispetto ad analoghi prodotti con olio di palma.

’Lo studio di Campagne Liberali è l’ennesima conferma che spesso, sotto il profilo nutrizionale, i prodotti con olio di palma sono di qualità analoga se non superiore a quelli che non contengono questo ingrediente – sottolinea Allocca – Una svolta decisiva è arrivata dalla recente sentenza della Corte d’appello di Bruxelles sul caso Ferrero contro la catena belga Delheize, confermando l’ingannevolezza del claim ’senza olio di palma’ e la necessità di porre un freno a queste pratiche commerciali, che alla fine si rivelano controproducenti per i consumatori e per il mercato’.

Per l’Unione sarebbe invece opportuno focalizzare l’attenzione sulla promozione della produzione secondo criteri sempre più stringenti sotto il profilo della sostenibilità. In ottica ambientale, il palma è l’olio vegetale più sostenibile in assoluto (maggiore resa per ettaro, limitato uso di fertilizzanti, pesticidi e acqua). Secondo i dati del Global Forest Resource Assessment 2015 della Fao, è stato stimato che il contributo dell’olio di palma alla deforestazione tropicale globale è intorno al 5% (ben distante da altre commodities).

A questo si aggiunge un recente studio di Climate Focus 2016 il quale conferma che la filiera dell’olio di palma è quella che si è impegnata maggiormente negli ultimi anni per adottare criteri di sostenibilità. ’La vera sfida da affrontare – conclude Allocca – riguarda la sostenibilità della produzione dell’olio di palma. Oggi persino Wwf International, Greenpeace e Conservation International sono contro il boicottaggio e si battono per promuovere la produzione ed il consumo di olio di palma certificato sostenibile. E noi tutti dobbiamo seguire questa linea e lavorare affinché le aziende che usano l’olio di palma si approvvigionino sempre di un ingrediente realizzato in maniera 100% sostenibile’ (Fonte Adnkronos).

 

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