Fatti di RomaImmigrazioneSociale

SUL CARA DI CASTELNUOVO INTERVIENE SALVINI, “AVENTI DIRITTO VERRANNO RICOLLOCATI ENTRO IL 31 GENNAIO”

cara-castelnuovo


Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo a “Radio anch’io” su Radio1 Rai, in merito allo sgombero del cara di Castelnuovo di Porto, ha ribadito che si è trattato di un’azione “di buon senso e di buona amministrazione che non toglie diritti a nessuno”. Quindi, il ministro ha spiegato: “Quelli che erano dentro abusivamente erano abusivi prima e restano abusivi adesso, chi ha diritto verrà ricollocato in altre strutture”. Sempre a proposito del Cara, poi, il responsabile del Viminale ha chiarito: “Era una struttura sovradimensionata, c’erano più di mille persone. Tutti gli aventi diritto saranno ricollocati entro il 31 gennaio in altre strutture”. Secondo Salvini, “spenderemo di meno visto che non ci sono più i 35 euro al giorno e con una minore spesa garantiamo più diritti a tutti. Dove ci sono mega strutture – rimarcato – ci sono sprechi e reati”.

Mentre il comitato provinciale di Roma dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e la sezione di Roma dell’Aned (Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti) in una nota esprimono “sdegno e preoccupazione” per la gestione delle problematiche del Cara di Castelnuovo di Porto da parte delle istituzioni e delle autorità. “Secondo il dettato della Costituzione qualsiasi decisione politica ed economica deve prima di tutto rispettare la vita, i diritti fondamentali e la dignità delle persone – si legge nel comunicato – La decisione politica di chiudere il centro per presunte convenienze economiche non giustifica l’intervento in forze di esercito e polizia con preavviso di pochissime ore e la deportazione coatta e improvvisa verso mete sconosciute di uomini, donne e bambini che oltretutto avevano iniziato un fecondo percorso di integrazione (lavorativo, scolastico e culturale) nella struttura. Molti di loro, in virtù del ‘decreto sicurezza’ non avranno un posto dove andare e si trasformeranno in clandestini senza futuro e senza diritti, in balia dell’ignoto. Le manifestazioni spontanee di solidarietà portate ai rifugiati da parte delle cittadine e cittadini, delle Istituzioni, associazioni e organizzazioni religiose locali, oltre che dimostrative del livello di integrazione raggiunto, dimostrano anche che c’è un Paese diverso da quello razzista e intollerante che accarezzano e titillano alcune forze politiche nel tentativo di accrescere il proprio consenso elettorale sulla pelle dei più deboli”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close