SU RAI UNO UNO SPECIALE SULLA GENDARMERIA VATICANA
Gli angeli custodi del Papa. I gendarmi vaticani, presenza discreta, quanto costante, nella vita dei Pontefici e nella sicurezza della più piccola
nazione della terra: lo Stato della città del Vaticano. Un piccolo esercito di non più di 160 uomini che fa della preparazione professionale e della discrezione elementi essenziali di un Corpo guidato oggi dal Comandante Domenico Giani. A loro, alle loro vite ed esperienze umane e
professionali, è dedicato il documentario “Custodire e proteggere” che andrà in onda su Rai1 il 29 dicembre prossimo e che è stato presentato stamane in Vaticano alla presenza dello stesso Comandante Giani e da monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
Il regista, Cesare Cutrone, ha voluto puntare su un documentario che affronta questo tema con le testimonianze di due formatori i quali spostano l’attenzione sulle esercitazioni, sull’impiego delle nuove tecnologie e sui rapporti con i corpi speciali delle Forze armate italiane. Inoltre nel documentario ci si sofferma sui viaggi internazionali di Papa Francesco: dai sopralluoghi, effettuati in accordo con le autorità locali per verificare la fattibilità dello stesso viaggio, fino all’arrivo effettivo del Pontefice. Non viene tralasciato neppure l’aspetto più intimo
degli appartenenti al Corpo come il ruolo del cappellano della Gendarmeria, Mons. Sergio Bellini. Una produzione nella quale si è puntato, quindi, sul racconto del Corpo della Gendarmeria Vaticana, che ormai ha compiuto i 200 anni, con una prospettiva particolare: quella della quotidianità, dando spazio soprattutto agli aspetti umani legati ad una scelta che riguarda tutta la vita.
“Questo è un docufilm – ha spiegato il Comandante Giani – nato per dare un segno visibile ai 200 anni di vita del nostro Corpo.
Una Gendarmeria che ha sempre avuto come suo filo conduttore – ha aggiunto – la fedeltà al Papa, il servizio alla Chiesa senza mai
mancare un’attenzione per chi è in difficoltà e per gli ultimi. Un docufilm – ha concluso – che vogliamo dedicare a Papa Francesco che ci ha sempre seguito con vicinanza e grande stima”.