SU EUTANASIA E ABORTO CHIAMATI IN CAUSA I PARLAMENTARI CATTOLICI
“Ci vuole un po’ di tempo per elaborare un qualche cambiamento, almeno sul piano della comunicazione, che sta avvenendo di la’ dal Tevere. Sia il discorso di Papa Francesco ieri durante l’udienza generale, che la Lettera Samaritanus bonus, resa pubblica l’altro ieri dalla Sala stampa vaticana, pongono tutti i cattolici, i parlamentari in particolare, davanti a qualcosa che nelle ultime 24 ore ha colto tutti di sorpresa. Era da tempo che non si sentivano parole cosi’ nette e chiare da parte della Gerarchia su temi cosi’ drammaticamente attuali come l’aborto e l’eutanasia”. Cosi’ Paola Bionetti, senatrice Udc. “Qualcuno ha parlato coraggiosamente di sfida dell’etica alla politica- aggiunge- e di chiamata alla responsabilita’ per tutti i cattolici impegnati in politica, a cui non sara’ possibile sottrarsi nei prossimi mesi e, credo, nei prossimi anni. E’ la riaffermazione del valore della vita e della sua non negoziabilita’ dal concepimento alla morte. Da un po’ di tempo era sembrato che in alcuni ambienti di area cattolica si moltiplicassero le aperture alla negoziabilita’ di questo valore. La legge sulle DAT, votata da molti colleghi di area cattolica, e successivamente definita dalla sentenza della Corte costituzionale di un anno fa, una vera e propria apertura all’eutanasia, porrebbe oggi serissimi dubbi, o conflitti di coscienza, a chi la voto’ allora. Ma anche le recentissime Linee guida, pubblicate dal Ministero della Salute, a proposito della RU 486 e dell’aborto a domicilio, pongono interrogativi non indifferenti, dopo quanto affermato ieri dal Papa, benedicendo una Campana del tutto particolare. Francesco ieri, rivolgendosi ai numerosi partecipanti all’udienza, ha affermato: Tra poco benediro’ una campana che si chiama ’La Voce dei non Nati’, che accompagnera’ gli eventi volti a ricordare il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale. La sua voce risvegli le coscienze dei legislatori e di tutti gli uomini di buona volonta’ in Polonia e nel mondo”. “Il Papa- continua Paola Binetti- non ha fatto altro che sottolineare il valore della vita umana, ma lo ha fatto appellandosi ai legislatori e chiedendo il risveglio della loro coscienza. E nessuno puo’ ragionevolmente dubitare che la Lettera sul Buon Samaritano non rifletta direttamente il pensiero del Papa sul “fine vita”, delicato e decisivo tema antropologico, etico, sociale, giuridico e politico. Da tempo il suo pensiero non appariva cosi’ lucido e lineare, impossibile da manipolare; con una chiamata diretta alla responsabilita’ del legislatore. Il No all’eutanasia, al suicidio assistito e alla sospensione della nutrizione e idratazione. Sono chiari e contundenti. La Chiesa ritiene di dover ribadire come insegnamento definitivo che ogni forma di eutanasia, incluso il suicidio medicalmente assistito, ossia l’eutanasia di un richiedente la morte, e’ un crimine contro la vita umana perche’, con tale atto, l’uomo sceglie di causare direttamente la morte di un essere umano innocente. E la Lettera si spinge ancora piu’ in la’: Siamo di fronte ad un atto intrinsecamente malvagio, in qualsiasi occasione o circostanza. l’eutanasia e’ una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Un pensiero sostanzialmente ribadito anche ieri parlando dell’aborto. La cosa ancor piu’ sorprendente e’ l’esplicito invito ai legislatori ad assumere con maggiore consapevolezza la responsabilita’ delle loro decisioni. Vorremmo sperare che le cose potessero cambiare seguendo una riflessione tanto lucida da non lasciare dubbi sulla sua portata etica e politica! Ma e’ sempre di ieri la notizia che la Commissione Giustizia della Camera ha ripreso in mano il ddl sull’eutanasia e a noi non resta che fare, ancora una volta, un’opposizione chiara e netta, lanciando un appello a tutti i colleghi parlamentari che sono e si dicono cattolici”.