SOCIALE: MARINO E IL POLICLINICO DI RANGOON IN BIRMANIA UNA VICENDA CURIOSA CHE CI LASCIA PERPLESSI
Ieri in Campidoglio una cerimonia straordinaria per una donna fuori dal comune, Aung San Suu Kyi premio Nobel per la pace e ora nostra concittadina onoraria. Un riconoscimento – a nostro avviso – dovuto ad una donna, ad un leader eccezionale per il suo impegno per la pace, ma soprattutto per la libertà di espressione politica e culturale.
Una serata speciale che è stata in un certo senso rovinata – se verrà confermata la notizia – dal sindaco Marino che sembra avere preso l’impegno di contribuire al restauro del policlinico di Rangoon, la più importante struttura sanitaria della Birmania. Un gesto nobile fatto di getto a Roma si dice “de core” che forse non ha tenuto conto che Roma in questo periodo non riesce più a garantire molti servizi per il sociale sui territori. Insomma non c’è una lira! Come potrà allora sostenere questa benemerita operazione di restyling di un ospedale distante da Roma oltre 8. 263 Km? Con quale voce del bilancio capitolino?
Bel gesto dunque in un contesto di prestigio che sembra proiettare Roma nel firmamento mondiale delle città benefattrici dell’umanità, ma chi si occuperà della Capitale quando la mancanza di fondi per garantire i servizi sociali nei municipi si farà sentire ancora più forte? Alcune strutture stanno già chiudendo.
Ci auguriamo che quanto riportato dai numerosi siti internet e agenzie di stampa siano solo una boutade pre invernale e che invece – come ci auguriamo – il sindaco stia pensando solo a garantire i servizi sociali nella sua città tutto questo senza nulla togliere al lavoro straordinario del policlinico di Rangoon in Birmania.
Il direttore