SOCIALE, BIANCHI DI CASTELBIANCO:”I GIOVANI SONO SEMPRE PIÙ’ ARRABBIATI E DELUSI”
Sempre più episodi di violenze e bullismo vedono protagonisti i giovani sia a scuola che negli ambienti familiari. Con Federico Bianchi di Castelbianco abbiamo cercato di comprendere meglio questo preoccupante fenomeno.
Esiste davvero questo amplificarsi di fenomeni di violenza o i media esagerano?
Non solo esiste, ma in realtà i media non hanno il polso della situazione e l’aggressività nei giovani è molto più pronunciata di quanto non venga illustrato, perché molte vittime tacciono e dunque il fenomeno non emerge nella sua realtà.
Abbiamo fatto una ricerca sul senso della paura a scuola ed è venuto fuori che la percezione di rischio all’interno dell’ambiente scolastico è del 29% rispetto al 16% della strada : vuol dire che i ragazzi temono le reazioni dei coetanei e non hanno alcuna fiducia negli adulti di riferimento.
Ma questa violenza è una forma di ribellione verso un mondo che si vuole cambiare, come fu negli anni 70/80 o qualcosa di diverso?
E’ diversa, è un’aggressività legata a qualcosa che è stato negato, sottratto, e parte già dalla prima infanzia: fino agli anni 90 apparteneva ai ragazzi di medie e licei, ora compare negli asili nido, dove i piccoli di due anni hanno atteggiamenti aggressivi che si esprimono con calci, morsi, sputi. I bambini sono molto arrabbiati
Allora la famiglia ha fallito?
Ha fallito la società che non permette di allevare i figli e costringe i genitori a portarli al nido a pochi mesi, per poter andare a lavorare: questo abbandono precoce fa arrabbiare i bambini che “sono arrabbiati con il mondo”.
E questa rabbia precoce diventa da adolescenti rabbia verso le istituzioni?
Certo, le istituzioni non danno sicurezze, non ascoltano, non rendono partecipi: i ragazzi si sentono isolati ed hanno difficoltà nei rapporti interpersonali che ormai sono filtrati dai social network.
Anche i comportamenti affettivi e sessuali non si sviluppano organicamente dunque..
L’affettività è ormai slegata dalla sessualità che è diventata un atto ginnico compulsivo, un contenitore senza contenuto, e quindi tutte le esperienze sono prive di sostanza e servono soltanto a soddisfare curiosità.
Esiste una formula per modificare la situazione ed aiutare i nostri bambini a diventare serenamente adulti ?
La prima cosa che mi viene da dire è di non mandarli a scuola prima dei due anni, poi l’ascolto scolastico e validi rapporti relazionali con gli insegnanti. I docenti devono essere preparati ed aggiornati continuamente, perché i ragazzi di oggi non sono quelli di ieri e non saranno quelli di domani.
Daniela Pieri