“SINDACA…TERZO E ULTIMO ATTO, ORA O MAI PIÙ”, LA PROTESTA DEI LAVORATI DEL TEATRO DELL’OPERA

Leggìo, spartiti e strumenti musicali: questa la cornice in cui i lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma ieri mattina in Campidoglio hanno organizzato un presidio. Hanno dato il via suonando e cantando l’inno di Mameli. Il presidio è stato organizzato in occasione del consiglio straordinario convocato per chiedere chiarimenti alla sindaca nonché presidente della Fondazione Virginia Raggi e al sovrintendente Carlo Fuortes in merito alla nuova dotazione organica. Così hanno spiegato le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal presenti in piazza. Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma Capitale Rieti ha aggiunto:
“Siamo qui per sollecitare il comune e la sindaca Raggi di agevolare il lavoro come in questo momento non sta succedendo. Il nostro paese può ripartire con tanti presupposti, ma quello fondamentale è il buon lavoro e la cultura – ha sottolineato -. Non si può continuare ad assumere e poi licenziare nuovamente precari contro una pianta organica che ha più persone a tempo determinato che indeterminato. Così ne va in calo la qualità dell’occupazione ma anche della cultura e dei servizi che vengono dati”.
Massimiliano Fiorini, membro del coro del Teatro dell’Opera e rappresentante sindacale Fials Cisal ha spiegato che “abbiamo premuto per tutto il periodo della pandemia per riaprire in sicurezza attraverso protocolli che abbiamo testato, noi abbiamo chiesto che si seguano nostre indicazioni su ingresso contingentato in maniera seria per garantire un numerico serio. Se si pensa a giungo si pensa alla stagione estiva in cui i problemi saranno minori. Dobbiamo sederci al tavolo con il ministro e capire quando si può iniziare a fare le stagioni in teatro, perché la lirica si fa in teatro. Il teatro deve riaprire”, ha concluso.
“Sindaca Raggi terzo e ultimo atto… ora o mai più. Quanto ancora dobbiamo pagare per colpa dei super managers!”, “Stabilizzare i precari”, “Giù le mani dall’opera”, sono queste le richieste portate in piazza dai lavoratori scritte su dei cartelloni. Sulle note della Traviata, suonata in piazza dai membri dell’orchestra del teatro, sono entrati in scena anche i ballerini e dalle scale di piazza del Campidoglio, il coro ha accompagnato questo momento musicale molto significativo. E sulle note di “Nessun dorma” è culminato il presidio, un presidio culturale, con tanti applausi.