SIGLATA LA DONAZIONE DELLA ROCCA ABBAZIALE DI SUBIACO DA PARTE DEI BENEDETTINI ALLA POPOLAZIONE

È stato siglato ufficialmente questa mattina l’atto di donazione della Rocca Abbaziale alla popolazione di Subiaco da parte dei monaci Benedettini. La Rocca Abbaziale, nota anche come Rocca dei Borgia, rappresenta uno dei luoghi identitari della Città di Subiaco. Con la donazione, si da anche l’avvio ad un corposo ciclo di restauri finanziati con 1,9 milioni di euro dal MiC e con 3 milioni dal MiT. La firma è avvenuta alla presenza del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, la ministra del Turismo Daniela Santanchè e il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida.
Il complesso monumentale è stato eretto per volontà dell’Abate Giovanni V intorno all’XI secolo, come difesa dell’ingente patrimonio che l’Abbazia di Santa Scolastica deteneva nella zona e quindi è emblema di quell’indissolubile legame millenario tra vita cittadina e presenza benedettina su sui si fonda l’essenza stessa della Città. Con l’istituzione voluta da Papa Callisto III della Commenda di Subiaco, la Rocca divenne dimora di cardinali o prelati di nomina pontificia; il primo commendatario fu il cardinale spagnolo Juan de Torquemada, zio del famigerato Inquisitore. Dal 1471-1472 ebbe come Abate Commendatario Rodrigo Borgia, il futuro Papa Alessandro VI, il quale scelse di soggiornare nella struttura, consentendo così alla Città di pregiarsi dei natali di sua figlia, Lucrezia Borgia, significativa figura del Rinascimento italiano.
Recenti studi sembrano poter confermare anche i natali di suo fratello Cesare ed è quindi evidente come la Rocca sia associata a questa importante famiglia e alla loro storia, fin nel nome attraverso il quale è ugualmente nota, anche per aver dotato la struttura di preziosi restauri nonché del bastione quadrangolare durante la ventennale presenza del Commendatario in questione. Dopo la presenza borgiana la Rocca è stata oggetto di importanti commende: la famiglia Colonna, il cui potere si protrasse per 116 anni, il cardinale Giovannangelo Braschi, futuro Papa Pio VI, che trasformò la struttura in un palazzo di rappresentanza, con importanti innovazioni in termini strutturali e decorativi.
La Rocca custodisce mirabili opere d’arte al suo interno, risalenti ai secoli XVI e XVII, tra cui la più significativa opera pittorica del folignate Liborio Coccetti ossia un ciclo paesaggistico in cui sono ritratti i borghi della zona esattamente come comparivano alla fine del ‘700. Il ciclo pittorico, dunque, ha la doppia valenza di rappresentare il genio artistico del Coccetti, ma anche di testimoniare la vita di quelle realtà, una testimonianza quasi fotografica. La Rocca Abbaziale è, dunque, parte essenziale del patrimonio culturale della Città di Subiaco, definendone anche lo skyline.