SHOAH, DOMANI SPETTACOLO DI EYAL LERNER PER NON DIMENTICARE
A Roma presso l‘Istituto delle suore di San Giuseppe in via del Casaletto 260 è stata apposta una targa commemorativa dalla Fondazione Internazionale Raoul Wallemberg, in ricordo delle azioni meritorie compiute dalle religiose, che misero a rischio la loro vita per salvare quella di alcune decine di ebrei, nascondendoli nella scuola e mettendoli al riparo dalle ispezioni dei nazisti che alloggiavano nella vicina Villa Coen, tra il 1943 ed il 1944.
A conclusione delle iniziative destinate a celebrare questo grande atto umanitario nel teatro dell’Istituto, domani sabato 18 aprile alle ore 21, il maestro Eyal Lerner presenterà lo spettacolo “Che non abbiano fine mai..la memoria ebraica tra musica e racconti”, al quale parteciperanno 8 ragazzi dell’Istituto in qualità di attori narranti del racconto di uno dei bambini ebrei salvati.
Alla piece teatrale saranno presenti proprio due di quei bambini di un tempo e l’unica suora superstite protagonista degli avvenimenti, dell’età di ben 95 anni.
L’anziana suora testimone ha ricordato: “Ci sono stati momenti terribili impossibili da dimenticare, ma era necessario agire per una situazione di dolore ingiustamente inflitta..non abbiamo fatto miracoli, abbiamo fatto ciò che era giusto”.
Lo spettacolo del maestro Lerner sarà arricchito dal coro Sholomot di Genova, da lui stesso diretto, e dalla fisarmonica di Nadio Marenco.
Da anni il musicista-cantante-attore si occupa di portare nelle scuole spettacoli dedicati alla tragedia della Shoah, diffondendo altresì la cultura musicale ebraica e dando voce teatrale alla difesa della dignità umana.
Il significativo titolo dello spettacolo è parte di una poesia di Chana Senesh, una delle donne ebree più note per coraggio e talento, torturata ed uccisa dai nazisti “ mio Dio che non abbiano fine mai. La sabbia il mare il sussurro dell’acqua il fulmine del cielo la preghiera dell’uomo”.
Emozionante lo scenario in cui si muoverà lo spettacolo, quello stesso Istituto che salvò innocenti dall’orribile persecuzione, e più emozionante ancora la presenza dell’anziana suora, lucida testimonianza storica ed incontestabile della tragedia del popolo ebreo.
Daniela Pieri