SHOAH, A ROMA LA MOSTRA “LE PAROLE DELL’ODIO”
Inaugurata a Roma in occasione della Giornata della Memoria, la mostra “Le parole dell’odio – Gli ebrei romani venduti ai nazisti” organizzata dalla comunità ebraica di Roma con la Fondazione del Museo della Shoah. Una mostra piccola ma significativa, che racconta storie di delazione, storie dove le parole hanno avuto un peso tragico. La mostra è aperta dal 25 gennaio al 15 febbraio. La mostra, dal forte impatto emotivo dovuto al tipo di installazione e all’esposizione dei documenti originali, ha lo scopo di offrire uno spunto di riflessione sul ruolo dei delatori appunto, durante l’occupazione nazi-fascista di Roma. E’ un tema doloroso per la Capitale che coinvolse non solo le bande famigerate ma anche i cittadini italiani che nei mesi successivi al 16 ottobre 1943, denunciarono gli ebrei italiani. La mostra è allestita alla Casina dei Vallati che è la sede del Museo della Shoah ed è strutturata in due tempi: all’entrata sono esposti alcuni documenti originali, tra cui denunce dei sopravvissuti contro i loro delatori, accompagnati da pannelli didattici che spiegano il contesto storico e geografico in cui avvennero gli arresti a seguito delle delazioni. La seconda parte introduce il visitatore in una stanza buia con una installazione in cui l’audio è protagonista insieme al video. Le voci narranti, accompagnate dalla proiezione di un lettering restituiscono stralci di denunce, testimonianze, parole di odio. Il progetto è a cura di Amedeo Osti Guerrazzi e di Giorgia Calò, co-organizzato dal Centro di Cultura Ebraica, Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, e Fondazione del Museo ebraico di Roma, con sostengo dell’assessorato alla cultura di Roma Capitale.