SECONDO IL III RAPPORTO SULLE MAFIE A ROMA SONO 100 LE PIAZZE DI SPACCIO H24
A Roma funzionano contemporaneamente un centinaio di piazze di spaccio, operative h24 e caratterizzate dall’uso di sentinelle, ostacoli mobili e fissi (come inferriate), l’utilizzo di telecamere e l’esistenza di edifici che – da un punto di vista urbanistico – garantiscono un controllo delle aree di spaccio. A riferirlo il III° Rapporto “Mafie nel Lazio” curato dall’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio e presentato oggi presso WeGil di Largo Ascianghi. A quanto reso noto, è proprio la gestione delle piazze di spaccio a Roma a destare maggiori preoccupazioni perché esse rappresentano il luogo in cui maggiore è il contagio delle mafie tradizionali con i gruppi della criminalità romana che fatalmente evolvono nell’assunzione del metodo mafioso. I gruppi organizzati, in gran parte romani, gestiscono le piazze di spaccio con una rigidissima suddivisione del territorio, spesso nella stessa strada, e hanno rapporti e relazioni con soggetti componenti appartenenti ai casalesi, gruppi di camorra e soprattutto calabresi, che sono i grandi fornitori delle piazze di stupefacenti. E’ comunque la ‘ndrangheta che può essere considerata l’organizzazione leader nel settore del narcotraffico romano e non solo. Queste organizzazioni – è stato spiegato – oltre alla gestione del traffico degli stupefacenti i occupano di fatti criminali, come usura, estorsione, eccetera. Queste organizzazioni originariamente non sono mafiose ovviamente, non hanno una derivazione una matrice mafiosa, non sono organizzate in termini mafiosi, di mafioso non avevano nulla eppure stanno cominciando ad acquisire tutti i connotati gli ingredienti tipici dell’esercizio del metodo mafioso. In base a quanto emerso dal Rapporto, i quartieri più interessati allo spaccio sono Romanina, Borghesiana, Pigneto, Montespaccato, Ostia, Primavalle, San Basilio. Ma è senza dubbio Tor Bella Monaca a registrare la zona di maggiore concentrazione di piazze di spaccio dove a spartirsi il territorio sono 11 clan,alcuni dei quali evidenziano con inquietante nettezza l’evoluzione verso il metodo mafioso. Altro aspetto importante e ricordato anche quest’anno: nei quartieri di Ostia, Tor Bella Monaca, Romanina e San Basilio, l’Osservatorio, sempre a partire dalle carte giudiziarie consultate, evidenzia la presenza del cosiddetto “controllo del territorio” da parte delle “mafie di Roma”. Come sottolineato oggi, sono proprio queste porzioni di territorio romano che configurano una vera e propria emergenza che richiede interventi non solo repressivi ma sociali, educativi e culturali.