Fatti di Roma

SCUOLA, DE PALO:”SI ESCE DALLA CRISI SOLO SE SI INVESTE SULLA FAMIGLIA”

de Palo

In occasione dell’apertura delle scuole abbiamo dato spazio a Gianluigi De Palo, capo gruppo in Campidoglio della lista Cittadini per Roma che sta portando avanti una vera e propria battaglia contro la cancellazione dell’esenzione per il terzo figlio approvata da Roma Capitale addirittura dopo la chiusura dei bandi. Ha persino presentato un ricorso al TAR contro questa decisione della giunta Marino.


Come e perchè nasce questa protesta?

Questa azione nasce dal contrasto ad una delibera di Roma Capitale che ha aumentato le rette e cancellato la gratuità per il terzo figlio negli asili nido ad iscrizioni già fatte e liste pubblicate: le famiglie lo hanno saputo dai giornali e nessuno ha dato loro comunicazioni in merito. Questo è legalmente molto grave e ancor più grave perchè si va a sommare a tutti i rincari approvati dal bilancio della città, che per inciso paga l’Irpef più alta d’Italia: 150/200 euro in più sul bilancio mensile pesano molto e vanno programmati in anticipo. Ho fatto il calcolo che una famiglia con due figli ed un appartamento di 100 metri quadri verrà a spendere quasi duemila euro in più in un anno e non c’è alcun tipo di agevolazione.

Ha sempre sostenuto che il bene comune dipende dai cittadini: la sua battaglia è dunque anche quella di dare voce a chi non viene ascoltato dall’Amministrazione?

Io vengo dalla società civile, non ho e non ho mai avuto la tessera di un partito, sono un padre di quattro figli che fa il consigliere comunale ed ha difficoltà economiche come tanti altri padri. Questa battaglia sta aggregando famiglie che non si conoscevano e anche persone che non hanno figli da mandare al nido ma condividono la nostra ribellione ad una situazione che non ha criterio di legalità: il bene comune dipende da quello che noi facciamo e la politica può essere una cosa bella se fatta in questi termini.

Quando ero assessore avevamo realizzato il quoziente familiare per riparare all’ingiustizia dell’Isee che calcola troppo poco il terzo figlio e gli avevamo assegnato un punteggio di 0,85 anziché 0,35 perchè il numero dei figli avesse peso maggiore: è uno spreco non applicarlo quando si era trovata la convergenza di tanti consiglieri di maggioranza ed opposizione su alcuni emendamenti che prevedevano una più equa distribuzione della tassazione per le famiglie numerose. Oggi non si tiene in alcun conto la capacità contributiva delle famiglie ed è un problema enorme.

La famiglia italiana e quella romana in particolare sono in sofferenza…

Oggi come oggi le più povere sono le famiglie con più figli, perchè invece di incentivare i genitori che mettono al mondo futuri contribuenti che pagheranno pensioni a chi ora incide negativamente sulla loro vita, si gravano di tasse. Al contrario si può uscire dalla crisi solo investendo sulle famiglie. L’articolo 31 della Costituzione dice che vanno agevolate le famiglie, specialmente quelle numerose, con misure economiche ed altro, ma così non è a livello di Governo centrale e tantomeno nella Capitale.

In questo iter amministrativo gli errori sono stati tanti e gravi e anche se non amo fare polemiche non posso non sottolineare l’incredibile incompetenza in materia dell’assessore Cattoi ed il suo silenzio assordante di fronte alle richieste di chiarimenti da parte delle famiglie: nei Municipi il caos più totale e nessuna risposta.

Dunque crede in una sentenza positiva da parte del TAR?

Ci credo perchè è razionalmente impensabile il contrario: si sono cambiate le carte in tavola a giochi chiusi e non è possibile che il Comune di Roma faccia questo. Credo nella sospensiva del TAR ma se ciò non avvenisse perderei fiducia nelle istituzioni, e con me tutti coloro che credono nella giustizia.

Daniela Pieri

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