SCENDE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE, MA AL SUD È FRA LE PEGGIORI IN EUROPA
La disoccupazione giovanile, e cioè tra le persone tra i 15 e i 24 anni a marzo 2019 è sceso al 30,2%, il dato minimo da ottobre 2011. Lo rileva l’Istat spiegando che nel mese si è registrata una riduzione di 1,6 punti rispetto a febbraio e di 2,5 punti su marzo 2018. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 18,6% con una crescita di 0,9 punti su febbraio e di 1,1 punti su marzo 2018.
Tuttavia, sono meno incoraggianti i dati che sono stati rilasciati ieri dall’Eurostat. Mentre nell’Alta Baviera tedesca sono disoccupati appena 4 giovani su 100 (il tasso più basso d’Europa), in Sicilia, Campania e Calabria è senza lavoro oltre un ragazzo su due. E i rispettivi tassi di disoccupazione giovanile (il 53,6% per Sicilia e Campania e il 52,7 per la Calabria) collocano queste regioni al settimo e al nono posto nella classifica delle ’peggiori dieci’ tra le 280 dell’Ue. Dove a far registrare quote ancora più preoccupanti sono solo alcune aree della Grecia, i territori d’oltremare francesi di Mayotte e Guadalupa e le enclave spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla.
Inoltre, in controtendenza rispetto alle medie dell’Italia e dell’intera Unione, dove la disoccupazione giovanile è scesa rispettivamente dal 34,7 al 32,2% e dal 16,8 al 15,2% negli ultimi due anni, in Sicilia è salita dal 52,9 al 53,6%. I dati Eurostat ribadiscono poi ancora una volta come all’interno dell’Europa, ma anche dell’Italia, ci sia una netta divisione tra Nord e Sud. Non serve infatti spingersi fino in Germania per trovare tassi di disoccupazioni giovanile decisamente inferiori alla media italiana. È il caso dell’Emilia-Romagna (17,8%), della Lombardia (20,8%) o del Veneto (21%). Per non parlare dei ’soliti’ record delle Province autonome di Trento (15,3%) e Bolzano (9,2%).