SANITA’, ZINGARETTI NON E’ SODDISFATTO DELLE LISTE D’ATTESA E PROMETTE RIDUZIONE DEI TEMPI
“Rimangono immensi problemi da affrontare, tra cui la gestione delle liste d’attesa. Rispetto ai dati monitorati ci sono timide inversioni di tendenza che comunque non ci rendono soddisfatti. Nel 2015 il 50,1% delle prestazioni monitorate era erogato entro i tempi massimi, ma questo significa leggendo al contrario il dato che il 50% delle prestazioni sanitarie nella nostra regione non è offerto nei tempi previsti dalla legge. E’ un dato leggermente migliorato, perchè nel 2016 le prestazioni erogate entro i tempi salgono al 62%, ma non siamo soddisfatti. Occorre una svolta e per questo stiamo preparando un nuovo decreto ma per renderlo credibile dovremo investire risorse e assumere nuovo personale, ma quello che occorre è un patto alla luce del sole con gli operatori. Il tema è molto semplice: non si può accettare che una visita viene fissata dopo 7-8 mesi, ma se è a pagamento, nello stesso luogo, viene fissata per il giorno dopo. I macchinari ci sono, e se mancano li acquistiamo, il personale sta arrivando e se serve lo assumeremo, ma è tempo di un patto con gli operatori sanitari e dell’obbligo pubblico con l’intramoenia. Però è tempo anche di un grande patto alla luce del sole con gli operatori sanitari e l’obbligo dell’intramoenia da costruire con tutte le forze coinvolte e se sarà necessario anche attraverso formule di discontinuità che leghino la possibilità di effettuare l’intramoenia solo nei presidi che sono in regola con i tempi minimi sanciti dalla legge. Ne discuteremo, anche attraverso un tavolo condiviso con le forze sindacali, entro un mese, o mese e mezzo, dobbiamo produrre una una svolta sulle liste d’attesa. Siamo all’avvio di una fase di decretazione che trova come base una fase di produzione e decretazione per attuare questo piano. Si sta riuscendo a mettere a posto i conti e a innalzare la qualità delle cura”, questo è quanto promette e spiega il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti intervenuto durante la mattina nel corso del consiglio regionale straordinario sulla sanità.