SAN FELICE CIRCEO, UN MORTO SUL LAVORO
“Ieri sera ci è arrivata conferma dell’ennesimo incidente mortale nelle campagne pontine. Un lavoratore di 26 anni, originario del Panjab, ha perso la vita cadendo da una serra, evidentemente priva di dispositivi di sicurezza, nei pressi di San Felice Circeo. Basta. E’ il momento di agire contro le condizioni di insicurezza in cui sono costretti a operare migliaia di lavoratori agricoli”. Così, in una nota, Roberto Iovino, segretario Cgil Roma e Lazio e Giuseppe Cappucci, segretario generale Flai Cgil Roma Lazio. “Nei scorsi giorni, dopo un incidente analogo fortunatamente non mortale, – continua la nota – abbiamo sollecitato l’intervento degli organismi ispettivi per attivare una task force che parta dalle campagne pontine ma da estendere a tutte le aziende della nostra ragione. Come testimoniano i recenti dati Inail, gli infortuni nel complesso sono calati (anche grazie al lockdown) ma si registra un aumento degli infortuni mortali del 19 per cento. Questo significa che esiste una giusta attenzione per le misure anti Covid-19, ma una grave sottovalutazione dei rischi ordinari che stanno portando ad aumentare considerevolmente gli infortuni mortali”.
“Avevamo denunciato questo stato delle cose. La verità è che a pagare sono i lavoratori che escono di casa e perdono la vita lavorando, una strage inaccettabile a cui è doveroso porre fine con tutti i mezzi a disposizione”, continuano Roberto Iovino e Giuseppe Cappucci. “Ci chiediamo come sia possibile, anche in questa circostanza, che il datore di lavoro non abbia chiamato l’ambulanza e gli organismi preposti per mettere in atto un soccorso fai da te. Una circostanza che speriamo sia chiarita quanto prima. Così come siamo sicuri che vadano chiariti altri episodi che in questi giorni hanno coinvolto il territorio del Lazio meridionale, come il caso di un altro lavoratore che due giorni fa è deceduto per un infarto e diversi altri infortuni che abbiamo registrato nel settore agricolo. Anche per questo nelle prossime ore decideremo quali iniziative intraprendere affinché ci sia una massiccia presa di posizione delle istituzioni e degli organismi ispettivi, per verificare fino in fondo che chi lavora lo faccia in sicurezza e per fare chiarezza su un escalation davvero preoccupante che stiamo registrando sul territorio”, concludono i sindacalisti.