SALUTE, VA BENE IL CIBO SANO MA CHE NON DIVENTI UN’OSSESSIONE
L’ortoressia è una piaga crescente nella società moderna e partendo dalla definizione che ne da’ Steve Bratman, coniatore del termine nel ’97, il problema sta nello “spendere più di tre ore al giorno a pensare al cibo, selezionandolo più per i benefici sulla salute che per il gusto, il sentirsi in colpa qualora non si segua la dieta abituale, il sentirsi padroni di se stessi solo se si mangia nel modo ritenuto corretto” e secondo i dati raccolti dal Ministero della Salute, su 3 milioni di italiani che ne soffro, sono in maggioranza i maschi (11,3%) piuttosto che femminile (3,9%).
L’indagine è stata condotta da Nutrimente, associazione per la prevenzione che si occupa anche di disturbi alimentari, che ha scelto casualmente un campione di 1200 italiani, compresi tra i 18 e i 65 anni e ha reso evidente che la patologia rischia di diffondersi velocemente, soprattutto nelle grandi città con al primo posto Milano con il 33%, al secondo Roma 27%, il podio è completato da Torino 21%.
“L’ortoressico non va dal medico per farsi curare perche’ semplicemente non si sente un malato, si considera una persona sanissima, sviluppa una vera e propria fobia per i cibi e fa una dieta molto restrittiva che lo porta all’isolamento sociale”, spiega Lucio Rinaldi, psichiatra dell’Università Cattolica e responsabile dell’Area dei disturbi del comportamento; in un contesto delicato come questo, dove la persona neanche immagina l’esistenza di un problema, anzi, pensa di essere nel giusto, un ruolo fondamentale.
“Spesso – continua Rinaldi – scopriamo che in famiglia ci sono genitori affetti da questa patologia curando i bambini che di solito presentano delle sofferenze fisiche dovute dalla mancanza di una dieta sana, solo allora intercettiamo un malato di ortorossia e non e’ detto che il paziente spontaneamente si lasci curare” e dato il clima creato dall’informazione riguardo alla qualità del cibo che serviamo sulle nostre tavole l’impresa di convincere un malato di questa patologia risulta essere ancora più difficile, poiché “gli ortoressici si sentono superiori a chi non ha un simile autocontrollo; sono come i vigoressici, ossessionati dalla forma fisica che in questo caso si manifesta con la potenza dei muscoli. A differenza di altre patologie alimentari – conclude lo psichiatra – quella dell’ortorossia e vigoressia si manifesta dopo l’adolescenza”.