SALUTE, LA “VERA” PAJATA TORNA E SCONFIGGE LA MUCCA PAZZA
Con l’emergenza della mucca pazza del luglio del 2001 uno dei piatti tipici italiani come la pajata aveva subito delle restrizioni piuttosto limitanti, ma ora si potrà tornare a gustarla proprio secondo la ricetta tradizionale.
E’ con grande soddisfazione che la Coldiretti di Bari ha annunciato, durante una manifestazione che ha coinvolto migliaia di agricoltori, l’entrata in vigore del Regolamento UE 2015/1162 che permette la vendita dell’intestino medio di vitello con il contenuto di chimo (latte) piuttosto che quello pulito, svuotato e sbiancato come era obbligatorio venderlo fino ai giorni scorsi.
Questo provvedimento è un grande risultato ottenuto dall’associazione visto che ha reso possibile la modifica delle porzioni di organi e tessuti disponibili alla vendita piuttosto che all’eliminazione, il c.d. Materiale Specifico a Rischio, andando così a soddisfare le richieste di consumatori, ristoratori, cuochi e macellai che così avranno di nuovo la possibilità di vendere e mangiare liberamente alimenti tradizionali della nostra cucina, con benefit positivi sia che economici che gastronomici. Su quest’ultimo punto si è espresso anche il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo spiegando come sia stato “l’impegno del Ministero della Salute”.
Questo regolamento viene considerato dalla Coldiretti una giusta e giustificata conseguenza del netto miglioramento delle condizioni delle mucche e l’assenza, dal 2009, di casi di mucca pazza tra i bovini italiani, rigidamente controllati da misure di sicurezza stratificate su vari livelli, a partire dagli allevatori e può vantarsi di essere parte di un nucleo ristretto di paesi che hanno raggiunto il miglior grado di tutela dalla mucca pazza.