Angolo della Salute

SALUTE, COS’E’ LA MENINGITE? COME PREVENIRLA E CURARLA?

meningite


Sulla cronaca di oggi della maggior parte dei giornali si parla della storia di Sara Rufini, la 19enne romana morta per un caso di meningite di ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Cracovia nei giorni scorsi. Ma cos’è precisamente la meningite? Come possibile proteggersi?

La meningite è un’infiammazione del rivestimento del sistema nervoso centrale, quello che contiene sia il cervello che il midollo c.d. meninge; questa parte del nostro corpo può essere “attaccata” da batteri e virus che possono portare alla morte in entrambi i casi mentre il contagio può avvenire per forma aerea, ma ci deve essere stato comunque un contatto molto ravvicinato. I primi sintomi del contagio sono ingannevoli perché riprendono in tutto e per tutto quelli della classica influenza, con manifestazioni di febbre ma superate le prime dieci ore si affacciano sintomi come un fortissimo mal di testa, un irrigidimento del collo e una febbre che si alza arrivando a temperature molto alte tanto che nelle successive ore, dalle 20 alle 36 di solito, si può arrivare ad avere perdita di coscienza, convulsioni e macchie sul corpo e proprio per questo “La meningite è una malattia difficile da riconoscere nelle fasi iniziali. La diagnosi viene fatta in genere quando si manifestano i sintomi più tipici e spesso, purtroppo, è già troppo tardi” ci spiega l’esperto.

Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sostiene che “In caso di stretto contatto con un soggetto affetto da meningite è possibile proteggersi con una profilassi d’emergenza, ovvero con una terapia antibiotica specifica per il tipo di germe responsabile, su prescrizione dell’autorità sanitaria. La profilassi – continua Villani – avviata entro le 48 ore dal contatto è efficace e sicura, tuttavia quanto più è precoce è il trattamento, tanto maggiori sono le probabilità che abbia successo e che la malattia guarisca senza esiti. Purtroppo le meningiti sono malattie molto gravi e anche quando la diagnosi viene fatta tempestivamente, e la terapia antibiotica praticata subito e in maniera adeguata, la possibilità di guarire completamente è inferiore al 50%”.

Le categorie più a rischio sono i bambini nella primissima infanzia e i giovani dai 15-18 anni ai 24-25 anni. “Queste ultime sono epoche della vita in cui sono frequenti le occasioni di convivialità, in cui si sta insieme, magari si beve dallo stesso bicchiere o si mangia con le stesse posate e le situazioni di socializzazione favoriscono il contagio”.

Solo in Italia, all’anno, si contano 1.000 nuovi casi con un tasso di mortalità del 10%, mentre la stima sale al 30% quando si parla di esiti gravi e permanenti in termini di danni fisici e mentali; la ricerca e la medicina per quanto sia progredita in questo campo non ha ancora trovato un metodo efficace sia una totale prevenzione, sia per sconfiggere i sintomi una volta averli scoperti ed identificati.

Un deterrente fondamentale è quello del vaccino considerato fondamentale poichè “In mancanza di vaccinazione, infatti, il batterio responsabile della malattia circola di più e, conseguentemente, colpisce in misura maggiore. Chi non si vaccina – afferma Villani –  non danneggia solo se stesso, ma mette a repentaglio anche gli altri. Attualmente accade anche che siano giovani adulti che non hanno effettuato i richiami vaccinali, o anziani non vaccinati, a contagiare bambini e neonati”.

 

Pietro Proietti

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