SALUTE, CANNABIS LEGALE: IL TESTO ALLA CAMERA. PRESENTATI 2000 EMENDAMENTI E VOTO RINVIATO
Quest’oggi i lavori della Camera sono stati sicuramente un po’ diversi dal solito, tutta colpa del tema: la cannabis legale.
Questo tema, quanto mai controverso in Italia, si ritrova ad essere particolarmente difficile da trattare anche alla Camera dove sono stati presentati circa 2000 emendamenti per la modifica del testo di legge che darebbe agli italiani la possibilità di acquistare, legalmente, la marijuana in appositi social club; questi social club nascono in Spagna come idea e funzionano in maniera del tutto simile all’associazionismo di qualsiasi altro genere, cioè solo chi è iscritto può frequentare ed acquistare marijuana all’interno del locale. Nel testo inoltre è prevista la possibilità di auto coltivazione, con un limite prestabilito, dentro la propria abitazione.
Una prima idea sulla situazione di oggi è il commento di Walter Verini, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia, che “il clima che si è avuto in commissione è di contrapposizione” tra le varie forze politiche e all’interno degli stessi gruppo parlamentari; questi fatti hanno portato al rinvio, come aggiunge sempre Verini, alla considerazione che “non e’ che non ci sono i numeri ma circa duemila emendamenti e le posizioni radicali diverse” sulla legalizzazione della cannabis all’interno di un po’ tutti i gruppi, “compreso il Pd” e con una netta contrarietà ricevuta dall’Area Popolare, ha indotto la maggioranza a rinviare il voto.
Questa proposta di legge è stata presentata da un nutrito gruppo di Parlamentare e Senatori, circa 300, che però non è assolutamente abbastanza per permettere un’approvazione sicura dato come ad esempio il fatto che “ci sono 80 firme del Pd su 200 e rotti e questo vale anche per le altre forze. Quindi, ci potrebbe essere qualche problema nella maggioranza, visto il clima di contrapposizione”.
Anche Benedetto della Vedova, uno dei sostenitori principali di questa proposta di legge, è intervenuto a riguardo facendo notare che la proposta di legge “Non è un provvedimento del governo né della maggioranza. Non ho parlato con nessuno al governo ne’ con il presidente del Consiglio. Ci sono ministri che si sono espressi, ma a titolo personale. E’ una questione di sostanza, perche’ la pdl e’ di iniziativa parlamentare” afferma non riuscendo a celare un certo rammarico per questa controversia; a questa proposta di legge, per l’approvazione, mancano alla Camera una settantina di voi e al Senato una stima ancora non è stata fatta.