ROMA, NAPOLI E MILANO UNITE DALLO SPORT CONTRO LA POVERTA’ INFANTILE
Lo sport può contrastare efficacemente la povertà infantile intesa non solo come condizione economica, ma nel suo significato più ampio: povertà educativa, alimentare, relazionale di quegli individui e famiglie che si trovano in situazioni di disagio socio economico e a rischio emarginazione.
A dimostrarlo sono i risultati e le analisi del progetto ForGood. Sport è benessere che saranno presentati martedì 29 maggio 2018 presso il Salone d’onore del Coni a Roma, nell’ambito della conferenza ’Lo sport come contrasto alla povertà infantile’ organizzata da Sport Senza Frontiere al termine di 3 anni di lavoro nei quartieri marginali di 3 grandi città italiane, Napoli, Roma e Milano e a Buenos Aires, Argentina.
Il progetto ForGood. Sport è benessere è un intervento di inclusione sociale e prevenzione sanitaria attraverso la pratica sportiva rivolto a bambini/e e ragazzi/e in condizioni di disagio socio-economico che sono stati inseriti in corsi sportivi assistiti, hanno avuto la possibilità di ricevere uno screening pediatrico approfondito e un counseling psicologico rivolto al nucleo familiare.
Ventidue gli enti socio assistenziali e sanitari coinvolti, 400 bambini inseriti nelle attività sportive e seguiti per 2 anni, 126 le società sportive dove hanno potuto praticare 30 diverse discipline sportive,1000 le visite mediche effettuate. 3 le università coinvolte.
L’Università di Tor Vergata ha affiancato il progetto elaborando il protocollo relativo allo screening sanitario e analizzando i risultati
delle visite mediche effettuate. Importante è stata anche la collaborazione con la Fondazione dell’Università del Foro Italico che
attraverso il suo Centro di Medicina dello Sport ha svolto le visite mediche su Roma, mentre del comitato tecnico-scientifico di Sport Senza Frontiere fa parte il Prof. Fabio Bocci della di Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Roma Tre.
Il progetto ha permesso di affiancare al lavoro socio-educativo-sportivo, che costituisce lo strumento di intervento principale di Sport Senza Frontiere, un’azione di prevenzione e tutela della salute dei bambini e delle famiglie. Il modello di intervento elaborato, incentrato sulla costituzione di reti di prossimità sul territorio, è stato studiato per contrastare il ’drop out’ sportivo e favorire il processo di inclusione del bambino.