ROMA IN FONDO ALLA CLASSIFICA DI LEGAMBIENTE SULLE PERFORMANCE AMBIENTALI
Legambiente pubblica Ecosistema urbano 2020, studio sulle performance ambientali e vivibilità dei capoluoghi su dati 2019. Il dossier esamina informazioni fornite da amministrazioni e altre fonti e i punteggi vengono assegnati sulla base di 18 indicatori in sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.
La situazione per i capoluoghi del Lazio non è delle migliori a partire da Roma che per il secondo anno consecutivo è all’89esima posizione generale, in fondo alla classica per le scarse performance ambientali; peggio, nel Lazio fa solo Latina 98esima. Migliorano Rieti 38esima e Frosinone 72esima, mentre Viterbo si attesta in 71esima posizione.
Nella Capitale sono scarsi i risultati nella gestione del ciclo dei rifiuti, con una raccolta differenziata che arriva al 45,5 per cento e che sale di appena 2,6 punti percentuali negli ultimi 4 anni, si contrae gravemente la diffusione del porta a porta e la produzione pro-capite di rifiuti continua ad essere tra le più alte in Italia. A un trasporto pubblico in condizioni disarmanti, con mezzi sempre più lenti e un servizio pubblico in profonda crisi, consegue un’aumento delle vetture immatricolate (+17.000 negli ultimi 5 anni) e una qualità dell’aria scarsa con Biossido di Azoto (NO2) in eccesso, 43,5 microgrammi per metro cubo di aria, su tale parametro Roma è al quintultimo posto nazionale. Percentuale di raccolta differenziata a Roma (dati Ecosistema urbano): 2019 – 45,5 per cento; 2018 – 43,9 per cento; 2017 – 44,3 per cento; 2016 – 42,9 per cento.
“La capitale è piantata in fondo alla classifica tra le città italiane per le sue pessime performance ambientali – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – A Roma ci sono i numeri di una gestione terribile dei rifiuti che ha portato, negli ultimi quattro anni, a una crescita della differenziata ridicola, a una riduzione nella diffusione del porta a porta e a nessun impianto di gestione dell’economia circolare. La condizione del trasporto pubblico è poi al tracollo, non in grado di garantire distanziamento come vediamo quotidianamente, con le troppe auto in circolazione è sempre scarsa qualità dell’aria. Per una svolta positiva bisogna costruire un’idea di futuro della capitale che ponga concretamente lo sviluppo sostenibile come pietra angolare dei prossimi anni, per affrontare le sfide dell’emergenza sanitaria, della crisi economica e della crisi climatica, ponendo la vivibilità e l’ambiente al centro delle scelte”.
In classifica migliorano sia Rieti che Frosinone soprattutto grazie all’aumento della percentuale di differenziata che a Rieti arriva al 56,8 per cento e a Frosinone al 71,1per cento. Dal capitolo acqua e gestione del servizio idrico altre note negative per Roma che con 165 litri/abitante/anno ha il più alto livello di consumi idrici nel Lazio e tra i più alti in Italia, e resta eccessiva anche la dispersione dell’acqua nelle tubature colabrodo con il 38 per cento a Roma e provincia. Sono invece gravissimi i numeri della dispersione a Frosinone e provincia dove si perde nelle reti colabrodo il 77,8 per cento dell’acqua immessa, peggior dato nazionale assoluto; così come a Latina e provincia, terza assoluta in Italia con 70,3 per cento di dispersione, entrambe le situazioni sono in colpevole peggioramento nell’ultimo anno.
“Se ci sono segni positivi in alcuni capoluoghi del Lazio, dove vediamo finalmente crescere le percentuali di differenziata, è sempre più grave la situazione della dispersione idrica nelle reti colabrodo in provincia di Latina e Frosinone dove – conclude Scacchi – su 5 litri di acqua potabile immessi nelle reti, si perdono negli acquedotti colabrodo quasi 4 litri, numeri scandalosi che peggiorano colpevolmente. Oggi però premiamo anche 3 Best Practices ambientali nel Lazio, perché da queste straordinarie esperienze si possa partire nella salvaguardia del territorio, nello sviluppo sostenibile e nell’economia circolare e civile”.