Ambiente

ROMA 2021, LE PROPOSTE DEGLI ANIMALISTI AI CANDIDATI

La tutela degli animali è sempre più un’istanza richiesta dalle cittadine e dai cittadini di Roma, oltre a essere un’attività istituzionale affidata dalle normative in primis ai Comuni. Lo scrivono gli animalisti in una nota giunta diffusa ieri.

Gli animalisti affermano che a partire dal 1907 – quando l’allora sindaco Ernesto Nathan tagliò la fornitura di trippa ai gatti del Campidoglio e fece contruire lo zoo di Villa Borghese – il Comune è diventato man mano ufficialmente il primo riferimento per la tutela degli animali.

Un lungo periodo di amministrazioni con luci e ombre, che ha portato poi a “l’avvento di Virginia Raggi”, che con “il suo ottimo Programma sugli animali e la sottoscrizione di quello delle associazioni animaliste, si era prefigurata una positiva svolta che però, aldilà dei proclami, non è stata realizzata”. 

“Basti ricordare la vicenda dei cinghiali uccisi nell’ottobre scorso in un giardinetto della Capitale a dimostrare che una Sindaca, una sua consulente agli animali, tre Assessore all’Ambiente con delega sugli animali, un Presidente della Commissione capitolina Ambiente di fatto “Assessore ombra” non dichiarato, una dirigente esterno dell’Ufficio animali arrivata dal Ministero della Salute e la gestione di questo che è ripresa come prima, non hanno realizzato una efficace e duratura tutela degli animali,” scrivono gli animalisti.

“Ben tre sono stati i Regolamenti promessi di cui due al momento mai approvati (tutela animali, animali nei circhi) e uno non ancora attuato pienamente, sospeso in parte dal TAR, (botticelle) a fronte della bocciatura nel 2018 della nostra Delibera di Iniziativa Popolare sottoscritta da migliaia di romani, un Programma della Sindaca depositato dal Prefetto per Legge non solo non rispettato ma addirittura sovvertito, basti pensare alla continua esaltazione della prigionia degli animali nel cosiddetto Bioparco – noto ormai più per le feste con i bambini ad Halloween e per i cambi di Consigli di Amministrazione che per la tutela degli animali – o al cambiamento di posizione sull’abolizione delle botticelle perseguita quando si era opposizione, cestinata quando si è stati maggioranza,” proseguono.

“Ma, soprattutto, è una triste constatazione, abbiamo purtroppo dovuto registrare una mancanza di dialogo e addirittura il rifiuto a incontrare le associazioni animaliste nazionali, con tante realtà cittadine e di quartiere, con tanti, troppi interpreti istituzionali sulla carta del Comune a tutela degli animali e nessuno mai realmente effettivo,” continuano per poi aggiungere: “Noi, lo sappiamo, è un grosso “limite”, non ci schieriamo per simpatie o antipatie. Giudichiamo dai fatti. Ora però il “non c’è trippa pè gatti” di Nathan sta a significare per noi che non daremo più credito alle parole ma solo ai fatti, come speriamo tante e tanti cittadine umane e cittadini umani della Capitale”. 

Per questo non chiedono “impegni tematici perchè le richieste su canili, zoo-Bioparco, botticelle sono sempre le stesse”, ma “di pronunciarsi su cinque impegni strutturali”, e cioè: la scelta di una/un assessora/e alla tutela degli animali e al verde e l’istituzione di un/a Garante comunale degli animali; l’attivazione di un numero unico di “Pronto Intervento Animali” nelle segnalazioni di maltrattamenti; la creazione di una rete di ambulatori di medicina veterinaria sociale estesa nei quartieri per i più bisognosi; l’affidamento della direzione dei canili pubblici a un medico veterinario di provata esperienza nella tutela degli animali; l’istituzione dell’evento periodico “Il fine settimana per gli animali” per attività come l’aiuto alle persone anziane con animali, la riqualificazione delle aree verdi per cani il sostegno alle colonie feline.

(Foto: Luigi Rosa su Flickr, CC BY-SA 2.0)

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