RISTORANTI ALZANO LE SERRANDE NONOSTANTE I DIVIETI: “SIAMO IN ZONA NERA”

Hanno alzato le serrande nonostante i divieti imposti dalla zona arancione. Sono alcuni dei ristoratori che martedì avevano protestato in piazza Montecitorio e che ieri a Roma hanno deciso di tenere aperte le attività nonostante rischi e restrizioni.
“Non esistono più zone gialle, rosse o arancioni, esiste soltanto una zona nera” ed è quella “della variante imprese che ha solo un vaccino: il lavoro, se non lavoriamo noi moriamo”: è questo il grido d’allarme di Paolo Bianchini, presidente nazionale di Mio Italia che stamattina ha portato il suo sostegno ai gestori di un ristorante nei pressi della Fontana di Trevi che ieri ha deciso di aprire.
Il ristorante Agrodolce, nel centro storico della Capitale, è gestito da Antonio Russo e Maria Soldatova: un locale a conduzione familiare che la coppia sta cercando di tener vivo da quando sono iniziate le prime serrate. E ieri, dopo 13 mesi, si è rialzata la serranda: “Emozione ce n’è tanta – ha raccontato Antonio -, i pensieri si rincorrono. Non sappiamo se sia stata la scelta giusta aprire ma è dettata dalla necessità. La stragrande maggioranza dei ristoratori in Italia deve riaprire per necessità. Non abbiamo più la possibilità di reggere le spese del locale”.
Gli incassi, con i flussi turistici praticamente azzerati, tuttavia non sono stati sufficienti neanche a coprire le spese. “Abbiamo speso 400 euro solo per riaprire e poter garantire solo la metà del menù – ha aggiunto Antonio -. L’apertura è una scelta simbolica, vogliamo far capire al governo che ci sta umiliando ormai da 13 mesi”. Tra l’altro molti locali hanno fatto importanti investimenti per la sicurezza sanitaria. “I dispositivi ci sono costati intorno ai 500-600 euro, il costo che abbiamo sostenuto nei mesi successivi per ricaricare continuamente mascherine e gel”, ha sottolineato Antonio.
Durante la mattinata la polizia locale è intervenuta ad effettuare controlli nel ristorante aperto al pubblico nonostante il divieto. Dopo le verifiche gli agenti hanno invitato i ristoratori a rispettare le norme. “Ormai siamo chiusi da mesi – ha chiarito il presidente di Mio Italia -, stanno arrivando gli sfratti esecutivi, non abbiamo soldi per pagare le bollette e quindi di fatto rischiamo anche il distacco delle utenze e dalla fine di aprile – conclude Bianchini – ricominceremo a pagare i mutui, i finanziamenti e tutto quello che era stato sospeso per emergenza Covid”. E ironia della sorte “Antonio ultimamente ha vinto 5.600 euro con una schedina ma la somma è stata spesa in un solo giorno per coprire i debiti”, conclude Maria.