Fatti di Roma

RIMOSSO L’ULTIMO RELITTO AFFONDATO NEL 2008 DAL TEVERE

Si completa l’attività di rimozione dei relitti nella tratta urbana centrale del fiume Tevere di Roma da parte della Regione Lazio e della Guardia costiera. Alla presenza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e del comandante della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino, Antonio D’Amore, è stato rimosso oggi l’ultimo relitto presente nella tratta centrale del fiume, tra il ponte Umberto I e ponte Sant’Angelo, restituendo così alla città la fruizione libera del corso d’acqua. Ad assistere alle operazioni di rimozione anche l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio, Mauro Alessandri.

L’unità di 25 tonnellate di stazza lorda per 17,5 metri di lunghezza, parzialmente affondata dal 2008 sulla sponda sinistra del fiume Tevere, a valle del Ponte Umberto I, è stata rimossa mediante l’ausilio di autogru, escavatori e squadre di sommozzatori qualificati. L’attività, disciplinata mediante ordinanza della Capitaneria di porto, sarà seguita da personale dipendente della Guardia costiera, per la messa in sicurezza dell’area e la vigilanza e il supporto alle delicate operazioni in corso, nel rispetto delle disposizioni vigenti.

L’area in questione verrà successivamente sottoposta a puntuale verifica per la completa asportazione di ogni eventuale residuo rimasto. “Ringrazio la Capitaneria di porto perché quello che sta avvenendo è figlio di una collaborazione tra Regione Lazio, la stessa capitaneria, i Comuni di Roma e Fiumicino, l’Autorità del sistema portuale del mar tirreno centrosettentrionale e del bacino, che è deputata a gestire questa parte di fiume – ha detto il governatore Zingaretti -. Lì cito volutamente per dire quanto è complicato fare delle cose che sembrano semplici, ma ce l’abbiamo fatta. Grazie alla collaborazione sta andando avanti un progetto rivoluzionario: erano 22 le barche che sono state individuate per essere rimosse nel tratto del Tevere interessato”.

“Siamo a metà strada e questo è sicuramente il recupero del relitto più grande. È un atto di amore per Roma e per il nostro Tevere – ha sottolineato Zingaretti -, ma soprattutto è il pezzo di costruzione di un progetto che non è più del futuro, ma è iniziato: è l’idea della navigabilità del Tevere anche in questa tratta. Questo progetto è possibile con la rimozione dei relitti abbandonati dall’incuria. Nella tratta di Roma sono 11/12 i relitti e presto – ha spiegato – andremo a Fiumicino a rimuovere un altro relitto, perché questo è un impegno che rientra in un programma più grande della Regione Lazio a tutela del nostro Tevere”.

Zingaretti ha ricordato “che stiamo lavorando anche per aprire i parchi di affaccio sul Tevere: 2 già lì abbiamo aperti a Magliana e a Marconi e su questo abbiamo un investimento di 2,5 milioni di euro, di cui 500 mila già investiti per rendere fruibile questa meraviglia di Roma. Infine, siamo impegnati, soprattutto dopo le piene, con 21 milioni di euro per la pulizia di quelle che sono le banchine. Questo relitto stava da oltre 10 anni e poteva succedere di tutto, ma è andata bene, avanti così”, ha concluso.

Le operazioni di recupero e smaltimento saranno svolte da ditte specializzate incaricate dalla Regione Lazio, al fine di garantire il mantenimento dei massimi standard di sicurezza, salvaguardia ambientale e tutela della navigazione. L’attività in essere consentirà di eliminare un ostacolo al transito in sicurezza delle unità nautiche ed a scongiurare, nell’ipotesi di piene del fiume, eventuali rischi idraulici conseguenti ad un inidoneo deflusso delle acque.

La Capitaneria di porto di Roma – Fiumicino ha provveduto, già nel 2017, ad attuare una puntuale mappatura di tutte le unità in evidente stato di fatiscenza ed abbandono presenti nella tratta Tiberina compresa tra il Ponte 2 Giugno (Comune di Fiumicino) e la chiusa di Castel Giubileo (Comune di Roma). Dopo l’espletamento delle indagini necessarie all’individuazione dei proprietari, sono state attivate le procedure amministrative del caso, con l’emissione dei relativi provvedimenti ingiuntivi a provvedere alla rimozione dei relitti.

Doverosamente notiziata l’Autorità giudiziaria in relazione agli aspetti penalmente rilevanti, e scaduti infruttuosamente i termini imposti per la rimozione, la Capitaneria di porto, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Civitavecchia, si è fatta quindi promotrice di un Tavolo di lavoro con le Amministrazioni competenti – Regione Lazio, Autorità di bacino, Autorità di sistema portuale Mar Tirreno Centro Settentrionale, Comuni di Roma Capitale e Fiumicino – che ha portato alla sottoscrizione di un Accordo di collaborazione al fine di coordinare le azioni necessarie finalizzate alla rimozione e smaltimento dei relitti presenti, e conseguentemente, ripristinare i più consoni standard di salvaguardia, di decoro ambientale e di possibilità di fruizione del tratto fluviale da parte della collettività. L’attività in essere ha portato alla rimozione di 10 relitti presenti sul fiume Tevere, individuati come prioritari ai fini della salvaguardia ambientale e della tutela della navigazione. I lavori hanno coinvolto anche il tratto urbano del fiume Tevere, fra Ponte Sant’Angelo e Ponte Vittorio Emanuele II, dove lo scorso novembre è stata completata la complessa rimozione del relitto ivi presente, composto da materiale cementizio e reti metalliche.

“Sono stati censiti 22 relitti e oggi siamo a metà dell’opera, anche se nel caso di Roma poi ci sono altri interventi – ha aggiunto l’assessore Alessandri -. Siamo alla fine di un percorso, è una giornata di grande soddisfazione con la consapevolezza di un lavoro che dobbiamo proseguire e completare”, ha concluso l’assessore. Infine, il comandante della Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino, Antonio D’Amore, ha spiegato che si tratta “di un relitto particolarmente complesso, un’imbarcazione lunga 28 metri e larga 5, tutto in acciaio per oltre 25 tonnellate di peso. È stato un lavoro impegnativo, reso possibile dalla collaborazione con la Regione Lazio, e grazie ad una ditta specializzata di Fiumicino. Nei prossimi giorni il relitto sarà demolito e smaltito. Faremo anche un’ispezione subacquea per verificare che sul fondale del fiume non ci siano residui inquinanti”, ha precisato D’Amore.

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