REPORT CGIL: LAVORO POVERO PER 4 GIOVANI SU 10 DEL SETTORE PRIVATO NON AGRICOLO
Il 43% degli under 35 che nel 2022 ha lavorato nel Lazio ha percepito una retribuzione annua lorda inferiore ai 10.000 euro, cioè tra i 500 e i 600 euro netti al mese. Si tratta di 227.920 lavoratrici e lavoratori delle aziende del settore privato non agricolo, la maggior parte dei quali non ha superato neanche i 5.000 euro.
È quanto emerge da un report della Cgil di Roma e Lazio basato su dati INPS del settore privato non agricolo, dove l’unità statistica di riferimento è costituita da chi ha almeno un versamento contributivo per lavoro dipendente nel settore privato non agricolo nel corso dell’anno.
Il 69% di loro ha un contratto a tempo determinato o stagionale, il 59% ha un contratto part time, il 54% nel corso dell’anno non riesce a lavorare complessivamente per oltre 3 mesi.
“Mentre si commenta con entusiasmo l’aumento del numero degli occupati, non si presta attenzione alla qualità dell’occupazione- ha detto il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola– Alla crescita delle persone occupate non corrisponde un miglioramento della qualità dell’occupazione, anzi, si registra un consolidamento e un rafforzamento delle storture del mercato del lavoro della Capitale e del Lazio. Contratti precari, part time involontario e discontinuità del lavoro determinano per le lavoratrici e i lavoratori retribuzioni annue bassissime”.
Questa fotografia “mette in luce la difficoltà delle giovani generazioni ad entrare nel mondo del lavoro ed entrarci in condizioni dignitose”, ha aggiunto Di Cola per poi sottolineare che “per le giovani donne il quadro è ancora più drammatico. Perchè se gli under 35 con bassissime retribuzioni sono per il 49% donne il 51% uomini, l’incidenza è ben più alta tra le prime: il 48,2% delle giovani donne che lavorano ha una retribuzione al di sotto dei 10.000 euro, tra gli uomini si scende al 38,5%, e più in generale la concentrazione delle giovani lavoratrici è più alta nelle classi di retribuzione più bassa”.
Scendendo nel dettaglio dei settori lavorativi, la maggiore incidenza è nelle attività artistiche e sportive, con il 70% degli under 35 al di sotto dei 10.000 euro di retribuzione annua lorda, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, con il 63%, nei servizi di informazione e comunicazione con il 52%.
Un’importante incidenza è anche nei settori privati dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale, con rispettivamente il 40% e il 34%.