Fatti di Roma

REGIONALI, A 14 GIORNI DAL VOTO IL CONFRONTO TRA I CANDIDATI

Si sono scontrati principalmente sulla gestione della sanità e su quella dei rifiuti i tre principali candidati alla presidenza della Regione Lazio. Nel dibattito televisivo su Rai Tre a tenere banco è stato il confronto sul servizio sanitario regionale. Il dibattito si è aperto dall’affermazione del candidato di centrosinistra, Alessio D’Amato, che ha sostenuto: “Il Lazio è stato un modello, e quel modello intendo riproporlo in tutti i settori amministrativi. Sosteniamo la forza dei risultati”.

A quel punto la candidata del M5s, Donatella Bianchi, ha quindi replicato: “Il servizio sanitario brilla perché ci sono persone che lo fanno funzionare ma non perché è gestito bene, non si può basare un giudizio soltanto come si è lavorato in tempo di pandemia”. Immediata l’accusa del candidato del centrodestra Francesco Rocca: “Questo discorso fa ridere, perché sono in giunta insieme (Pd e M5s, ndr) e la descrizione della dottoressa Bianchi, che evidenza che peggio di noi fanno soltanto alcune regioni del meridione, è corretta. In questa regione ancora usiamo il fax per le prenotazioni”.

Non si è fatta attendere la risposta di D’Amato: “Ti do una notizia, c’è un sistema digitale che collega tutti i servizi che abbiamo. Quando ha governato il centrodestra avevamo il più grande debito e i più bassi Lea, Livelli essenziali di assistenza”. Sul punto dell’allenza Pd-M5s, rotta per le elezioni, dopo anni di governo unitario proprio alla Regione Lazio, Bianchi ha precisato: “Con le assessore Lombardi e Corrado sto lavorando al programma, su questo c’è una continuità”. Per D’Amato però “i risultati sono stati esito del governo regionale tutto”.

Altro tema, il termovalorizzatore romano. “L’elettorato credo voglia una città pulita e voglia pagare meno la Tari: sono favorevole a sostenere il sindaco Gualtieri sulla realizzazione del termovalorizzatore”, ha detto D’Amato. “Sul termovalorizzatore si dice una montagna di bugie: confondiamo lo smaltimento con la raccolta dei rifiuti. Il termovalorizzatore, che dovrà essere realizzato tra 5 anni e dovrà bruciare rifiuti per 30 anni, non risolve il problema di Roma. È un impianto che sarà superato quando sarà costruito, tanto e vero che il Pnrr non finanzia questo tipo di impianti ma altri”, ha aggiunto Bianchi.

“L’inceneritore non era nel programma elettorale di Gualtieri – ha spiegato Bianchi -, è comparso magicamente dopo che è stato eletto con con un commissariamento inaccettabile. Lo si è ritenuto utile, anche se entrerà in funzione nel 2026 e non servirà al Giubileo”. Rocca invece si è detto “favorevole ma il commissario Gualtieri ci dica come risolverà il problema della viabilità sull’Ardeatina. Tuttavia – ha concluso – quello che serve è una cultura della differenziata”.

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