RATZINGER, “NON CI SONO DUE PAPI”
“È stata una decisione difficile. Ma l’ho presa in piena coscienza, e credo di avere fatto bene. Alcuni miei amici un po’ ’fanatici’ sono ancora arrabbiati, non hanno voluto accettare la mia scelta. Penso alle teorie cospirative che l’hanno chi ha detto che è stato per colpa dello scandalo di Vatileaks, chi di un complotto della lobby gay, chi del caso del teologo conservatore lefebvriano, Richard Williamson. Non vogliono credere a una scelta compiuta consapevolmente. Ma la mia coscienza è a posto”. Lo afferma il Papa emerito Benedetto Ratzinger in un colloquio con il ’Corriere della Sera’ a otto anni dalla sua decisione di ritirarsi.
E in merito a quella decisione Ratzinger tiene a ribadire che “il Papa è uno solo”, ’battendo – si legge sul quotidiano – debolmente il palmo della mano sul bracciolo: come se volesse dare alle parole la forza di un’affermazione definitiva”.
“Credo che sia un viaggio molto importante”, osserva poi Ratzinger riferendosi alla visita apostolica di Papa Francesco in Iraq dal 5 all’8 marzo. “Purtroppo – continua – cade in un momento molto difficile che lo rende anche un viaggio pericoloso: per ragioni di sicurezza e per il Covid. E poi c’e’ la situazione irachena instabile. Accompagnero’ Francesco con la mia preghiera”. Il discorso scivola anche sull’epidemia del Covid. Benedetto XVI accenna alla drammatica esperienza vissuta dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, guarito dopo una lunga battaglia. “L’ho appena rivisto e mi ha detto che ora sta molto meglio. L’ho trovato bene”, sottolinea.