Ambiente

RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2022: ROMA IN 88° POSIZIONE

Bolzano prima, Roma 88esima. Su 105 capoluoghi di provincia. È la classifica sulle performance ambientali delle città italiane stilata di Ecosistema Urbano 2022, il report di Legambiente realizzato con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore.

I dati sono riferiti al 2021, anno in cui la Giunta Gualtieri ha governato la città per 2 mesi (l’esecutivo venne annunciato a inizio novembre).
“L’88esimo posto fa male, perché Roma non meriterebbe questo”, ha detto l’assessora capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, intervenuta alla presentazione del rapporto insieme all’assessore alla Mobili, Eugenio Patané”. “Ciò su cui discutiamo sempre insieme all’assessore Patanè e a Edoardo Zanchini dell’ufficio Clima è la molteplicità di azioni per fare diventare Roma una città sostenibile- ha spiegato Alfonsi- Sono stata a Bolzano per le giornate sulla sostenibilità, perché bisogna copiare le buone pratiche e capire che strada prendere nelle diverse specifiche. La scelta fatta dal sindaco di fare di Roma una delle 9 città che vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 è decisa e quindi tutti i presupposti che dobbiamo mettere in tutte le nostre azioni guardano a quella scelta. Abbiamo deciso ad esempio di tenere accesi i riscaldamenti un grado in meno, un’ora in meno e di rimandarne l’accensione di due settimane perché le temperature romane sono stabili. Stiamo guardando a una modalità diversa di vivere rispetto all’ambiente, incentivare a cambiare una cultura della cittadinanza e poi c’é un aiuto alle famiglie: con queste due settimane adesso e l’ultima alla fine dell’anno facciamo risparmiare 1.500 euro a condominio ed è un modo per cui l’ente locale si pone come il buon padre di famiglia”.

Sono diversi i filoni di competenza dell’assessorato guidato dalla Alfonsi e che riguardano le azioni che Roma dovrà mettere in campo per risalire la china: “Ci sono importanti progetti sull’efficientamento energetico di 600 scuole che non hanno i pannelli solari: di questi, 200 sono già in progettazione. I grandi pilastri sono quelli della mobilità e dei rifiuti. Su quest’ultimo fronte al 31 dicembre prossimo avremo un livello più alto di riduzione della produzione e di raccolta differenziata, perché i dati ci dicono che non è vero che dopo la pandemia siamo tornati a produrre rifiuti nella stessa quantità di prima”.

Alfonsi nelle sue visite a Bolzano ha anche visto il termovalorizzatore cittadino, “pomo della discordia” con Legambiente rispetto alla modalità di chiusura del ciclo dei rifiuti della Capitale. “Ci sono anche altre proposte in campo per ricevere finanziamenti europei (il distretto circolare verde dell’idrogeno su cui Maire Technimont ha ottenuto quasi 200 milioni dall’Ue, ndr) ma per noi il termovalorizzatore a Roma chiude il ciclo dei rifiuti. Questa città ha numeri che non consentono di fare altre sperimentazioni, ma vogliamo fare quella sulla captazione della Co2 verso la frontiera dell’idrogeno”.

“Tutte queste misure “comprese quelle sulla riforestazione, il verde, il Grab e il piano della biodiversità ci serviranno per scalare di molto questa posizione, soprattutto nei 5 anni”, ha concluso Alfonsi. Il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, ha ricordato quando “15 anni fa Roma era al 40esimo posto in questo Rapporto, traino nella raccolta rifiuti con le sperimentazioni sulla differenziata e le prime personalizzazioni. Poi c’è stato un lento e inesorabile declino. Se oggi la città e sul fondo della classifica vuol dire che può solo risalire. Noi chiediamo che vengano fatte le scelte corrette sia sulla raccolta dei rifiuti che sulla fase industriale. Sosteniamo i percorsi coraggiosi e importanti, come ad esempio sulla mobilità dove è in vista l’iter per la realizzazione della congestion charge: una scelta in grado di cambiare in meglio la vita dei romani e la qualità ambientale”.

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