RAGGI: DAI TRASPORTI ALLO SMART WORKING, AL LAVORO PER “FASE 2”

Virginia Raggi, sindaca di Roma, in un post su Facebook, illustra le ipotesi al vaglio per affrontare, nella Capitale, la fase 2 che prenderà il via il 4 maggio.
“Dobbiamo disegnare insieme il nostro futuro – scrive Raggi – le nostre città, gli spazi dove vivere e, soprattutto, il lavoro. Avremo una opportunità ma dovremo impegnarci tanto perché non sarà né semplice né scontato. Dal 4 maggio, come indicato dal Governo, gradualmente inizierà la cosiddetta fase 2 ma non sarà un ritorno alla normalità. Molti di noi hanno perso un impiego ed hanno difficoltà economiche, molti dovranno organizzare la propria vita con la necessità di accudire i figli in assenza della scuola, molti hanno timore di tornare ad avere un minimo di contatti sociali per paura del contagio. Dobbiamo essere uniti affinché nessuno resti indietro”.
“Anche i trasporti urbani – aggiunge il sindaco – saranno rivoluzionati per andare incontro alle nuove esigenze e prevenire eventuali contagi. Ieri abbiamo fatto una riunione con Prefettura e Regione Lazio per immaginare questa rivoluzione. Siamo partiti dal presupposto che il distanziamento sociale sarà necessario, così come l’invito ad usare mascherine e guanti, e che dovremo prevedere una riduzione importante del numero di posti a disposizione sui mezzi pubblici per evitare affollamenti”.
Questo elemento, prosegue ancora Raggi, “potrebbe spingere molti di noi a scegliere le automobili per andare a lavoro ma, se non vogliamo ingolfare di macchine la nostra città, dobbiamo lavorare principalmente per ridurre le necessità di spostamento delle persone. Continueremo a ricorrere allo smart working, il lavoro da casa, laddove possibile. Dovremo differenziare gli orari di apertura e chiusura degli uffici pubblici rispetto a quelli degli esercizi commerciali, prevedendo anche orari esclusivamente pomeridiani o l’implementazione dei giorni di apertura per alcune attività. Dallo scorso anno a Roma abbiamo avviato una sperimentazione per differenziare gli orari di alcune facoltà universitarie da quelli di apertura delle attività commerciali e di inizio delle lezioni a scuola: ha funzionato. Ora dovremo estenderlo a tutta la città e tutte le attività. Tutte queste novità, le concorderemo con gli operatori economici e con le parti sociali ma, per riuscire, questo sistema ha bisogno della collaborazione di tutti. Siamo noi che dovremo riscrivere insieme il nostro futuro”.