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“QUERELLE” INFINITA TRA REGIONE, POLICLINICO TOR VERGATA E MEDICINA SOLIDALE. AI POVERI QUALCUNO CI PENSA?

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Dopo la replica della Regione a Medicina Solidale la risposta dell’associazione di Tor bella Monaca non si è fatta attendere. Riportiamo qui di seguito la contro replica, ma prima vorremo invitare tutte le parti in causa a fare un passo indietro per costruire un clima di dialogo fattivo. Da questa vicenda chi esce con le ossa rotte sono sempre i più deboli e fragili. Loro, però, non hanno spesso voce e la forza di farsi ascoltare.

“Prendiamo atto di quanto dichiara la Regione Lazio sulla necessità di autorizzare le attività di Medicina Solidale, ma desideriamo rammentare che il soggetto giuridico con il quale la Regione Lazio preliminarmente si dovrebbe confrontate è il Policlinico di Tor Vergata, di cui attualmente il servizio di Medicina Solidale è una UOS (Unità Operativa Semplice) in atto aziendale dal 2008. L’associazione, inoltre, ha fatto ogni passo amministrativo necessario previsto dalla legge in tema di autorizzazioni all’esercizio sanitario”.

E’ quanto dichiarano congiuntamente FRANCO RUSSO e LUCIA ERCOLI, rispettivamente vicepresidente e direttore dell’associazione Medicina Solidale in merito alle affermazioni della Regione Lazio sulla necessità di autorizzare le attività della stessa associazione.

“Restiamo comunque perplessi  – aggiungono Russo e Ercoli – del fatto che proprio di recente, a giugno, la Regione Lazio e l’Ateneo di Tor Vergata hanno siglato un nuovo protocollo di intesa volto a normare per i prossimi anni le attività del policlinico, protocollo nel quale non vi è minimamente traccia di rapporti con il territorio di Roma est, né è citata la realtà poliennale di Medicina Solidale a Tor Bella Monaca, mentre larga parte convenzionale è dedicata a strutture sanitarie, anche private, di Roma Nord. Sono già tre anni che è stata fatta al Policlinico richiesta per attivare un servizio per i migranti all’interno dell’ospedale”.

“Inoltre,  – aggiungono Russo e Ercoli – dal 2014 è stato siglato un protocollo d’intesa con l’ateneo di Tor Vergata in base al quale gli studenti della facoltà di medicina sono inviato in tutti gli ambulatori di Medicina Solidale per le attività didattiche e di ricerca. Strano che di questo la regione sia all’oscuro.

“Ringraziamo  – concludono Russo e Ercoli – la Regione Lazio, ma crediamo che per essere maggiormente credibile essa debba prima di tutto rivolgersi al Policlinico di Tor Vergata ed elaborare insieme un nuovo Atto Aziendale che comprenda anche formalmente la Medicina Solidale e delle Migrazioni. Poi, superata questa necessaria fase di Legge, la nostra collaborazione istituzionale come sempre sarà massima. Viceversa, anche le altre strutture sanitarie caritatevoli, compresa quella del Colonnato, ne soffriranno fino alla chiusura”.

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