Sociale

PROTOCOLLO TRA CAMPIDOGLIO E DAP PER L’IMPIEGO DEI DETENUTI NEI PARCHI

Cureranno il verde nelle ville romane e, in un secondo momento, saranno impiegati anche nelle aziende agricole capitoline. Roma Capitale e il Dipartimento amministrazione Penitenziaria hanno sottoscritto un protocollo di intesa (della durata di un anno) che coinvolgerà in lavori socialmente utili 50 detenuti, che a regime dovrebbero diventare 200, con una pena residua da scontare tra i 6 mesi e un anno.

Si comincerà da agosto con una formazione, curata dal dipartimento Ambiente, che progressivamente diventerà lavoro sul campo. Lo scopo è quello di includere nella collettività i detenuti e soprattutto dare loro, attraverso la formazione, una prospettiva di lavoro futuro, una volta espiata la pena, nel campo dell’agricoltura e della florovivaistica.
Il protocollo, il cui schema era stato approvato dalla Giunta capitolina con la delibera del 21 aprile scorso, è stato presentato dalle assessore Sabrina Alfonsi, Agricoltura e Ambiente, Barbara Funari, Politiche Sociali e Salute, e dalla vicaria del Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, Stefania Perri, alla presenza di Gianfranco De Gesu, direttore generale Detenuti e Trattamento del Dap, Gabriella Stramaccioni, Garante dei detenuti del Comune di Roma, e Francesca Danese, presidente del Forum del Terzo Settore.

L’accordo, della durata di 12 mesi rinnovabili, impegna l’assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, attraverso il Dipartimento Tutela Ambientale, ad assicurare il supporto formativo e tecnico (educazione ambientale, sicurezza dei lavoratori, utilizzo attrezzature, etc.) anche avvalendosi del personale del Servizio Giardini, a predisporre l’elenco delle aree interessate dagli interventi e a nominare una figura di coordinamento di tutte le fasi del progetto. Inoltre, prevede l’utilizzo della rete dei Servizi Operativi Municipali per l’individuazione delle aree più idonee, per la fornitura delle attrezzature necessarie, per le verifiche e i controlli sulle fasi di esecuzione e la gestione di un apposito registro degli interventi effettuati.

Il protocollo assegna invece all’assessorato alle Politiche Sociali e Salute le attività di supporto delle iniziative previste per quanto attiene alle competenze socio assistenziali in favore dei detenuti anche attraverso l’azione svolta dal servizio di Segretariato sociale all’interno degli Istituti di Pena di Roma nella selezione degli individui da coinvolgere nei progetti di pubblica utilità.

“Con questo protocollo d’intesa, diamo avvio a importanti percorsi di recupero e di inclusione sociale che vogliamo incentrare sull’elemento fondamentale della formazione per fornire competenze professionali ed esperienze sul campo che facilitino il reinserimento lavorativo delle persone detenute- ha detto Alfonsi- Inoltre, attraverso gli interventi di pubblica utilità per la cura del verde e le attività agricole previsti dal progetto, si contribuirà anche al rafforzamento del rispetto del bene comune e dell’ambiente in cui viviamo. Un ulteriore elemento che dà valore aggiunto al progetto sarà il prezioso contributo delle associazioni del Terzo Settore, che forniranno un essenziale supporto di accompagnamento a tutto il percorso”. “Il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è ben lieto di rinnovare la collaborazione con Roma Capitale su un progetto che, avviato come innovativo nel 2018, è cresciuto e si è consolidato nel corso degli anni, fino a diventare un modello di successo ampiamente replicato sul territorio nazionale con oltre un centinaio di protocolli d’intesa- ha commentato De Gesu- Oltre che un modello che ha ispirato una importante cooperazione internazionale, tutt’ora in corso, con le Nazioni Unite e il Messico, che presto sarà estesa a tutto il Sudamerica”.
Attraverso questo protocollo “vogliamo mettere in campo l’idea di una città che cura e include- ha sottolineato l’assessora Funari- Vogliamo prenderci cura di chi vive nelle carceri romane con questo strumento che rappresenta un percorso di responsabilità che da’ anche una prospettiva di futuro”.

Articoli correlati

Back to top button
Close