Fatti di Roma

PROTESTA DEI RISTORATORI AL PANTHEON CONTRO IL DPCM

Chef, cuochi, tra cui tanti della federazione italiana, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi di Roma si sono radunati questa mattina in piazza del del Pantheon a Roma per un sit-in di protesta contro gli ultimi provvedimenti, contenuti nel dpcm, adottati dal governo a causa del coronavirus. Il presidio è stato promosso da Fipe Confcommercio Roma. In segno di protesta, davanti l’imponente monumento del Pantheon, i dimostranti hanno steso delle tovaglie, apparecchiando le tavole dei ristoranti a terra, perché “più di così non si può scendere”, ha ammonito il presidente di Fipe Confcommercio Roma Sergio Paolantoni. In tanti, disposti su file ordinate e distanziati, tra le tavole apparecchiate a terra, indossano la mascherina e tengono in mano dei cartelli come: “siamo a terra”, “vogliamo fare imprese” e “no a restrizioni di orari”.

I ristoratori hanno tenuto a ricordare il valore economico e sociale del settore e a chiedere alle Istituzioni il necessario sostegno per non fallire. “Noi oggi vogliamo dare un segno: la ristorazione, i pubblici esercizi romani e italiani sono a terra – ha detto ancora il presidente di Fipe Confcommercio Roma Sergio Paolantoni -. Le misure del governo, con la chiusura delle ore 18 è in effetti un lockdown di fatto, perché impedisce a tutti i ristoranti romani, esercenti e caffetterie di poter lavorare dopo una certa ora. Noi siamo dei locali sicuri: siamo stati i primi a riaprire, con tanta buona volontà, investendo nelle nostre aziende, sanificando le nostre aziende, formando il nostro personale, riprendendo il personale dalla cassa integrazione, assicurando loro un lavoro e un futuro per propri figli, ma poi invece questa interruzione degli orari ha di fatto impedito ad una categoria di lavorare nelle ore serali, quando c’è la parte maggiore del fatturato: levata quella ha poco senso restare aperti. Infatti molti ristoranti, preoccupati per il futuro, hanno deciso di chiudere anche durante il giorno e preferiscono aspettare tempi migliori”, ha raccontato.

“Un ristorante ha i tavoli distanziati, personale formato, mascherine, gel e sanificazione più volte al giorno: oggi è più sicuro andare in un ristorante – ha sottolineato Paolantoni -. Ma il problema sono i mezzi pubblici, perché se una persona va in ristorante con l’autobus o con la metro che non sono sanificati, oppure non ci sono posti a sufficienza per garantire il distanziamento, non è colpa del ristorante ma di come ci arrivi”, ha concluso Paolantoni. Alla manifestazione è arrivato anche il leader della Lega Matteo Salvini, accompagnato dai senatori William De Vecchis e Gian Marco Centinaio. “il governo ci ascolti, non chiediamo posti e poltrone. Chiediamo ascolto, collaborazione, coinvolgimento perché mi sembra che Conte con questo governo abbia dimostrato che da soli non si va da nessuna parte – ha detto Salvini -. Penso che il governo abbia perso 6 mesi di tempo, stavano festeggiando la vittoria sul virus e purtroppo stanno ricominciando a chiudere tutto – ha aggiunto – E penso che se ci avessero ascoltato, se avessero potenziato il trasporto pubblico e gli ospedali, invece di perdere tre mesi dietro ai banchi con le rotelle della Azzolina e i monopattini elettrici della De Micheli. Quindi ascoltino il Paese”, ha chiesto Salvini che si è confrontato con alcuni ristoratori, prima di allontanarsi.

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