PRESENTATO IL RENDICONTO 2018 DI ROMA CAPITALE, OGGI IL VOTO IN AULA
Ok della commissione Bilancio e dai revisori dei conti del Campidoglio al rendiconto della gestione di Roma Capitale del 2017. Il bilancio consuntivo che certifica effettive entrate e spese dello scorso anno arriverà oggi in aula Giulio Cesare per il voto finale.
Non cambia rispetto al rendiconto 2017 la differenza tra quanto stanziato dal Campidoglio e quanto realmente impiegato da Dipartimenti e Municipi. La cifra si aggira intorno ai 900 milioni di euro, 853 per la precisione. Quest’anno la maggior parte riguarda il titolo II, cioè le spese in conto capitale. Quelle per investimenti. In tutto la differenza tra stanziato e impiegato vale 543 milioni. In crescita rispetto al passato. Vale infatti il 37 per cento dello stanziamento complessivo, mentre nel 2017 valeva il 19 per cento. Anche se, bisogna dirlo, in grande diminuzione rispetto a 2015 e 2016 dove la percentuale non spesa valeva rispettivamente il 52 per cento e il 45 per cento. Trend esattamente opposto per la spesa corrente dove la differenza stanziamenti-impiegati quest’anno è decisamente diminuita, lasciando dunque pressoché invariato il valore complessivo.
A riferire questi dati alla commissione è stato l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti che ha garantito: “Divideremo per strutture, dipartimenti e municipi, per capire dove c’è stata più difficoltà nell’impiego delle risorse”. “Certo – ha garantito il presidente della commissione Marco Terranova – se un appalto è bloccato all’Anac purtroppo si può fare poco per efficientare la macchina amministrativa ed è chiaro che quei soldi non possiamo proprio spenderli”. Buoni i dati sul disavanzo tecnico che per legge come ha spiegato Lemmetti “Deve diminuire di 28 milioni l’anno fino al 2044” da quando nel 2014 fu accertato a circa 853 milioni. Per il 2018 il disavanzo massimo consentito sarebbe stato di circa 638 milioni e invece si è attestato a circa 583 milioni. Un surplus che vale quasi 56 milioni e che sommato ai miglioramenti dei due anni precedenti (2016 e 2017) porta a un miglioramento rispetto al previsto di quasi 157 milioni. Tra i documenti presentati da Lemmetti c’è anche la stima del valore delle risorse sottratte da debito e disavanzo alla cura della città. Ai duecento milioni per la gestione commissariale del debito storico si aggiungono gli 84 spesi per il pagamento del disavanzo per un totale di 284 milioni circa.